ETF esposti alle azioni Recordati
Crollo azioni Recordati e confronto con gli ETF più esposti (www.risparmioggi.it)

Crollo verticale delle azioni Recordati nelle ultime fasi di contrattazioni a Piazza Affari. Il titolo del settore farmaceutico, già sul fondo del Ftse Mib da metà seduta, ha allargato il passivo al 2,8% e ora viene scambiato a 52,50 euro. La flessione di oggi è la terza consecutiva per la quotata che, al termine della seduta di giovedì scorso, era riuscita a portarsi a 54,55 euro. In pratica nel giro di tre sessioni di borsa, Recordati ha bruciato 2 euro per azione e infatti la prestazione su base mensile della quotata ha ulteriormente allargato il passivo ora pari ad oltre il 4%.

Considerando che da inizio 2025 il verde è oramai ridotto all’1,25% e che su base annua il titolo ha guadagnato uno striminzito 2,8%, viene naturale chiedersi se gli ETF più esposti stiano facendo meglio, in linea o peggio. Trattandosi di un titolo si quotato del Ftse Mib ma con una capitalizzazione di appena 11,38 miliardi di euro non c’è da attenersi chissà che come termine di paragone. L’ETF dove più presenti sono le azioni Recordati è infatti SPDR S&P Euro Dividend Aristocrats Screened UCITS (Ticker ZPD9) che è esposto al titolo farmaceutico per il 2,49%. In tutti gli altri (ce ne sono oltre 260 che contengono Recordati) il peso è ancora più basso.

I motivi del crollo delle azioni Recordati

Perchè le azioni Recordati stanno crollando in modo così marcato nella parte finale della seduta? Non ci sono notizie price sensitive sul titolo e né tantomeno è ancora tempo di semestrali. E allora cosa sta spingendo gli investitori a vendere in modo così marcato? Una probabile spiegazione potrebbe riguardare le valutazioni degli analisti. Proprio oggi il titolo Recordati è stato al centro di un report di Barclays pubblicato proprio in vista dell’approvazione dei conti del secondo trimestre 2025 che è in programma per il 29 luglio prossimo.

Secondo gli analisti inglesi, la trimestrale di Recordati dovrebbe essere del tutto neutrale con l’aumento delle difficoltà sul fronte dei cambio che andrà a compensare la potenziale spinta rialzista innescata dai quasi certi lanci di almeno de nuovo prodotti: Enjaymo e Isturisa. In pratica l’effetto positivo dei nuovi farmaci sarà neutralizzato da quello negativo dei cambio con il risultato che tutto resterà più o meno immutato. Nessuno scossone, quindi, e infatti Barclays è convinta che dal management del gruppo farmaceutico arriverà anche la conferma della guidance su tutto il 2025.

Alla luce di queste valutazioni, gli analisti hanno ribadito il rating underweight da tempo in essere sul titolo abbassando il target price da 52 euro a 50 euro. Appena il 4% in meno che però significa potenziale di upside nullo (siamo praticamente sotto ai prezzi correnti) e appeal risicato. Il consiglio (ribadito) di sottopesare il portafoglio completa la quadra negativa.

Con premesse simili, esaminare gli ETF più esposti diventa un puro esercizio perchè il modo più rapido per sfruttare la situazione è quello di fare trading sul titolo Recordati. Ora anche in modo rapido e a zero commissioni grazie al servizio React With XTB lanciato dall’omonimo broker.

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Gli ETF ad alto dividendo quelli più esposti sulle azioni Recordati

C’è una caratteristica in comune tra gli ETF con esposizione alle azioni Recordati che sono disponibili in Europa. Niente fondi sulle tematiche farmaceutiche ma prodotti con core sul dividendo.

L’ETF più rappresentativo è il SPDR S&P Euro Dividend Aristocrats Screened UCITS EUR Unhedged (Ticker ZPD9) che vede il titolo farmaceutico pesare per il 2,49%. Si tratta di un fondo piccolo (AUM di appena 7 milioni di euro) che replica l’indice l’S&P Euro High Yield Dividend Aristocrats Screened a sua volte inglobante le azioni europee i cui dividendi sono cresciuti negli ultimi 10 anni consecutivi. Distribuzione dei dividendi, 40 partecipazioni e il peso delle prime 10 che non arriva neppure al 50%. Questo ETF da inizio anno ha registrato un rendimento del 12,5% ma nell’ultimo mese ha perso il 2,35%. Sul lungo termine meglio delle azioni Recordati.

Altro ETF esposto è Amundi S&P Eurozone Dividend Aristocrat Screened UCITS di cui c’è la versione a distribuzione di dividendi (Ticker EDIV) e quella a distribuzione (Ticker LGQH). Entrambi a replica fissa e entrambi con un TER dello 0,3%, replicano sempre l’indice S&P Euro High Yield Dividend Aristocrats Screened basato su azioni dell’EuroZona con dividendi in aumento costante negli ultimi 10 anni. I entrambi il peso delle azioni Recordati è del 2,43%.

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Si ferma invece al 2,07% il peso di Recordati nell’ETF SPDR S&P Euro Dividend Aristocrats UCITS (Ticker EUDV) che tra i 4 citati è quello in assoluto più liquido con un patrimonio di 1,23 miliardi di euro. Anche in questo caso l’indice replicato è sempre l’S&P Euro High Yield Dividend Aristocrats con 39 partecipazioni. Rendimento da inizio anno +15% e performance dell’ultimo mese a -1,5%.

Come si può notare dal peso di Recordati in questi ETF, essi non sono un modo per sostituire l’esposizione diretta sulle azioni.

Interessante, e per certi versi sorprendente, che tra i più esposti troviamo i migliori ETF a alto dividendo. Solo per questo motivo varrebbe la pena darci comunque un occhio.

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