rapporti di correlazione forex materie prime
Correlazione tra forex e materie prime (www.risparmioggi.it)

Nel trading professionale, comprendere la correlazione tra mercato valutario e materie prime non è una competenza accessoria, ma una leva strategica per gestire il rischio e ottimizzare la performance di portafoglio. Le correlazioni intermarket descrivono il legame economico e statistico tra due asset class: quando i prezzi di una tendono a muoversi in sintonia o in direzioni opposte rispetto all’altra.
Nel caso specifico del forex e delle commodities, questo legame è particolarmente rilevante, poiché molte valute sono direttamente influenzate dall’andamento dei prezzi delle risorse naturali.

Un trader che ignora queste relazioni si espone a un rischio non calcolato: può, senza accorgersene, duplicare o neutralizzare le proprie esposizioni. Chi invece conosce le correlazioni può sfruttarle per costruire strategie di hedging dinamico, anticipare movimenti di prezzo e individuare setup tecnici ad alta probabilità. Logicamente per operare su entrambi i fronti, è essenziale disporre di una piattaforma integrata che consenta di negoziare contemporaneamente valute e materie prime. Alcuni broker professionali – come Pepperstone, tra i più noti per la qualità dell’esecuzione e la varietà di strumenti CFD a spread molto bassi – offrono proprio questa possibilità, permettendo di gestire le correlazioni in tempo reale.

In questa guida spigheremo anzitutto cosa sono le correlazioni tra forex e commodities. Di certo i lettori più professionali già saranno istruiti su questo punto ma noi di RisparmiOggi siamo dell’avviso che repetita iuvant sempre. Successivamente analizzeremo le più importati correlazioni forex-materie prime. E’ risaputo che oro e dollaro sono correlate ma ci sono anche altre valuta più di nicchia correlate con altri commoditis. Conoscere anche questi rapporti significa crearsi altre occasioni operative. Infine gli ultimi due paragrafi saranno i più operativi: spazio a come sfruttare le correlazioni operando da una sola piattaforma.

Cos’è la correlazione tra Forex e materie prime

La correlazione misura la relazione statistica tra due strumenti finanziari, variando da +1 (movimento perfettamente positivo) a –1 (perfettamente inverso). Una correlazione vicina a zero indica indipendenza.
Nel contesto del forex–commodities, il concetto si basa su logiche macroeconomiche: molti Paesi esportatori di materie prime vedono la propria valuta muoversi in linea con i prezzi del bene esportato, poiché maggiori ricavi commerciali rafforzano la valuta nazionale.

Allo stesso modo, Paesi fortemente importatori tendono a mostrare correlazioni inverse, poiché l’aumento dei prezzi delle materie prime incide negativamente sulla bilancia commerciale e sulla crescita economica.

Per un trader esperto, la correlazione diventa quindi una variabile operativa, non solo descrittiva: conoscere il livello di correlazione attuale (che può variare nel tempo) consente di prevedere possibili reazioni del mercato valutario ai movimenti delle commodities.

Anche in questo caso, la possibilità di monitorare in parallelo grafici di valute e materie prime su un’unica interfaccia – come quelle messe a disposizione da piattaforme professionali multi–asset come Pepperstone – consente di implementare strategie intermarket con efficienza e precisione.

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Le principali commodities correlate al mercato Forex

Non tutte le coppie materie prime sono correlate a determinate coppie forex e quelle che sono, non lo diventano all’improvviso. C’è uno storico a fare la differenza. E proprio in base al trend storico, abbiamo isolato questi tre rapporti di correlazione tra materie prime e coppie forex:

  • petrolio e valute oil-linked
  • oro e valute rifugio
  • rame e valute emergenti

Analizziamole una per una.

Petrolio e valute oil–linked

La correlazione tra prezzo del petrolio (WTI o Brent) e alcune valute come il Dollaro Canadese (CAD) e la Corona Norvegese (NOK) è tra le più note. Nel dettaglio:

  • Dollaro canadese (CAD): il Canada è uno dei maggiori esportatori di greggio al mondo. Storicamente, la coppia USD/CAD mostra una correlazione inversa con il prezzo del petrolio. Quando il petrolio sale, il CAD tende ad apprezzarsi (quindi USD/CAD scende) e viceversa. Nei dati storici dal 2010 al 2023, la correlazione media tra USD/CAD e WTI si è attestata tra –0,70 e –0,85.
  • Corona norvegese (NOK): mostra una dinamica simile a quella della precedente valuta anche se più sensibili a fattori geopolitici e di politica monetaria.

Oro e valute rifugio

E’ forse la materia prima con i rapporti di correlazione con valute più complessi in assoluto a causa proprio della sua natura di been rifugio. La storia insegna che il GOLD tende a muoversi inversamente al dollaro statunitense e positivamente con il franco svizzero (CHF) e lo yen giapponese (JPY). Quando la fiducia negli asset rischiosi diminuisce, gli investitori si spostano verso oro, CHF e JPY. Storicamente, l’indice di correlazione tra XAU/USD e USD/CHF è stato compreso tra –0,80 e –0,90.

Alcuni di voi di certo ricorderanno la crisi finanziaria del 2020: ebbene in quel contesto, questa correlazione si è intensificata con l’oro che si è rivelato barometro anticipatore dei movimenti delle valute rifugio.

Rame e valute emergenti

Il rame (Copper), spesso definito Dr. Copper per la sua capacità di anticipare l’economia globale, è altamente correlato con le valute di Paesi esportatori di materie prime industriali, come il peso cileno (CLP) e l’australian dollar (AUD).

In particolare il cross AUD/USD ha sempre storicamente mostrato una correlazione positiva con rame e oro, data la forte esposizione dell’economia australiana al comparto minerario. Lo dicono i dati: negli ultimi dieci anni, la correlazione tra AUD/USD e il rame ha oscillato tra +0,60 e +0,75, con picchi oltre +0,80 nei periodi di boom delle materie prime.

Da ciò si può intuire quanto importante sia la possibilità di aprire posizioni operative sia su AUD/USD che sui CFD rame dallo stesso account usando la stessa piattaforma in modo tale da gestire in modo integrato esposizioni altamente correlate, evitando inefficienze operative e differenziali di spread tra piattaforme diverse.

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Come gli investitori possono sfruttare la correlazione

Una volta chiariti i rapporti di correlazione, si può passare allo step successivo, quello pratico.

Se siete dei trader esperti, potrete sfruttare la correlazione tra forex e commodities principalmente attraverso tre approcci:

  • Conferma intermarket: si utilizza il movimento di una commodity come segnale di conferma per una posizione valutaria. Ad esempio, un rimbalzo del petrolio può rafforzare un segnale long su CAD.
  • Hedging naturale: si copre una posizione forex con un’operazione opposta su una commodity correlata. Ad esempio, chi è short su USD/CAD può coprire parzialmente l’esposizione andando short sul petrolio.
  • Spread e relative value trading: si opera su differenziali di prezzo e deviazioni temporanee dalla correlazione storica. Ad esempio se oro e CHF si muovono in direzioni divergenti rispetto alla norma, si può entrare long sull’asset sottovalutato e short su quello sopravvalutato, aspettando il ritorno alla media.

Queste strategie richiedono precisione esecutiva e accesso immediato a dati in tempo reale. Broker professionali con infrastrutture ECN e piattaforme multi–asset, come Pepperstone, consentono di analizzare la correlazione statistica tramite strumenti integrati di analisi tecnica e di eseguire ordini simultanei su forex e commodities, riducendo il rischio operativo e migliorando l’efficienza del portafoglio.

Come fare trading su Forex e materie prime con un’unica piattaforma

Il vantaggio competitivo di un trader intermarket deriva anche dall’efficienza tecnologica.

Come avrete imparato nella vostra esperienza di trading su livelli professionali, operare su valute e materie prime da piattaforme separate comporta latenza, costi aggiuntivi e una visione parziale delle correlazioni. L’ideale è invece un ambiente integrato, dove l’interfaccia grafica consente di confrontare l’andamento di coppie valutarie e commodities in tempo reale, sovrapponendo indicatori di correlazione e oscillatori di momentum.

Broker come Pepperstone offrono questo tipo di architettura multi–mercato, con accesso simultaneo a CFD su forex, metalli preziosi, energia e materie prime agricole, oltre a funzionalità avanzate come:

  • TradingView e MetaTrader 5 (oltre a MT4, cTrader e proprietaria Pepperstone), per analisi intermarket e backtesting di strategie basate su correlazioni
  • spread ridotti e esecuzione a bassa latenza, ideali per operatività intraday e scalping su asset correlati
  • conti professionali e leva modulare, per gestire esposizioni su più asset senza dispersione di margini

Un esempio operativo: avete individuato un indebolimento del dollaro e un contestuale breakout dell’oro sopra una resistenza chiave? Invece di operare su due piattaforme, potette aprire una posizione long su XAU/USD e short su USD/CHF direttamente dalla stessa dashboard, monitorando l’evoluzione del trade con un’unica gestione del rischio.

Questa integrazione di strumenti e mercati è oggi una prerogativa indispensabile per chi opera con strategie multi–asset e vuole sfruttare le correlazioni forex – materie prime in modo sistematico.

Perchè la verità è che solo il trader che padroneggia le correlazioni tra forex e materie prime è in grado di anticipare il mercato. Gli altri possono al massimo seguire il trend.

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Avviso di rischio Pepperstone – I CFD sono strumenti complessi e comportano un rischio elevato di perdere denaro rapidamente a causa della leva finanziaria. Il 72,2% dei conti degli investitori al dettaglio perde denaro quando fa trading di CFD con questo fornitore. Dovresti considerare se comprendi come funzionano i CFD e se puoi permetterti di correre l’elevato rischio di perdere denaro.

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Questo articolo è stato redatto a solo scopo informativo e non si può considerare in alcun modo un’indicazione operativa. Il sito web non garantisce la correttezza e non si assume la responsabilità sull’utilizzo delle informazioni riportate.