Il bail in, definito anche salvataggio dall’interno, è semplicemente una modalità con cui si previene il fallimento di una banca attraverso il coinvolgimento di precise figure appunto interne alla banca. Al fine di evitare tale fallimento infatti, azionisti, obbligazionisti e per ultimo i correntisti, vengono coinvolti nelle perdite dell’istituto. Vediamo insieme con precisione in cosa consiste una conto deposito bail in, quali rischi si corrono, e di quali garanzie può beneficiare il correntista.

Conto deposito bail in: cos’è

Come anticipato, il bail in è una procedura che permette di salvare una banca dal fallimento grazie al coinvolgimento di azionisti, obbligazionisti, e correntisti. Tale procedura però, non deve essere fonte di preoccupazione, perché esistono numerosi parametri e garanzie che consentono di evitare che la situazione possa ricadere sul correntista mettendo a rischio il proprio patrimonio.

Dobbiamo precisare infatti, che nel corso degli anni è stata inserita innanzitutto una gerarchia con il compito di stabilire l’ordine con cui gli investitori sono tenuti a finanziare l’istituto in caso di insolvenza. I primi di questa graduatoria sono chiaramente gli azionisti. Al secondo posto troviamo gli obbligazionisti titolari di bond subordinati. Solamente al terzo posto troviamo i normali correntisti.

Ma anche in questa situazione è doveroso fare alcune precisazioni. Nel finanziamento della banca infatti, verranno coinvolti solamente gli azionisti che sul proprio conto deposito posseggono una somma superiore ai 100.000 euro, e comunque solamente per l’importo eccedente tale soglia. I titolari di conti deposito con importi inferiori invece, non saranno chiamati a finanziare la banca.

Bail in e prelievo forzoso: le differenze

A causa delle dinamiche alla base del bail in, sono in molti a fare confusione tra quello che è un semplice salvataggio interno di una banca e un prelievo forzoso. Per certi punti di vista la confusione è anche normale, dal momento che si tratta in entrambi i casi di una somma sottratta al titolare del conto corrente contro la sua volontà. Ma nelle meccaniche le due operazioni sono molto differenti.

Nelle situazioni di prelievo forzoso infatti, è lo Stato che per svariate ragioni interviene sul conto. Tra le più probabili troviamo inadempienze del titolare o altre necessità economiche. Come spiegato in precedenza invece, con il bail in è la banca stessa a intaccare la somma depositata, e comunque solamente in situazioni di insolvenza e fallimento. Il prelievo forzoso inoltre, non ha parametri da rispettare come accade invece con il bail in.