Cash flow tax: segnatelo da qualche parte, probabilmente ne sentirai riparlare a breve. Si tratta di un nuovo meccanismo che permette il prelievo diretto delle tasse dal conto corrente del contribuente, libero professionista o partita Iva.

La novità è la diretta conseguenza di un’esternazione pronunciata da Ernesto Maria Ruffini, direttore dell’Agenzia delle Entrate, il quale aveva proposto di eliminare il complesso meccanismo di versamento del saldo-acconto Irpef e sostituirlo con un prelievo diretto e già con compensazioni e crediti a cadenza mensile o trimestrale.

Cash flow tax: prelievo tasse dal conto corrente, come funziona

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Ciò avrebbe permesso di semplificare la procedura dei versamenti fiscali, accusata a ragione di essere troppo lenta e faticosamente burocratizzata. Intervistato dal Messaggero, Ruffini aveva affermato che ogni anno si assiste a un calendario che slitta e che risulta adattabile alle esigenze dei cittadini e a quelle dell’erario. “Forse il tema delle scadenze potrebbe essere un buon punto di partenza per il secondo capitolo della riforma fiscale” ipotizzando “un modo per uscire da questo labirinto una volta per tutte”.

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La Cash flow tax andrebbe così a semplificare un processo che consta di un numero impressionante di versamenti annui, tra gli 11 e i 31, relativi a Irpef, Irap e Iva, un salasso (anche di tempo) per i liberi professionisti e per i contabili che li seguono.

Con il nuovo meccanismo il numero dei versamenti annui sopraccitato potrebbe ridursi esponenzialmente, abbassandosi in una forbice compresa tra 4 e 12 versamenti annui, più un conguaglio finale al momento della dichiarazione dei redditi. Il sistema consentirebbe così di eliminare il meccanismo attuale di acconto e saldo, “evitando a monte il sorgere di crediti di imposta versata in più che il fisco dovrebbe poi rimborsare”.

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Il nuovo meccanismo va ancora ultimato

riforma fiscale

Il nuovo sistema prevede inoltre l’utilizzo di un sistema di cassa, che permetterebbe la deducibilità immediata delle risorse investite eliminando alcuni voci contabili. Sotto questo aspetto c’è da registrare l’opinione di Dario Stevanato, professore ordinario di diritto tributario all’Università di Trieste, che al Fatto Quotidiano ha definito tale meccanismo non chiaro. “Si parla di Cash flow tax e questo fa pensare a un cambiamento delle regole di determinazione del reddito di impresa che oggi vanno secondo il principio di competenza, ovvero in base alla maturazione dei componenti economici, per passare a un regime di cassa”. Tuttavia questo è riferito anche ai lavoratori autonomi, “che già oggi hanno il regime di cassa” e sono quindi “tassati sulla base della differenza tra spese e incassi effettivi”. Un nodo interpretativo da sciogliere, dunque.

Riforma fiscale: precompilata Irpef mensile o trimestrale

A ogni modo, come per altri modelli, potrebbe esserci una precompilata Irpef che andrebbe a calcolare ogni mese od ogni trimestre quanto vada versato, con conseguente prelievo diretto – previa autorizzazione da parte del contribuente, che potrà accettare o integrare la dichiarazione sintetica – dal conto corrente.  

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Prelievo tasse da conto corrente: novità in arrivo nella riforma fiscale?

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Di questo meccanismo se ne parla già da alcune settimana, ma di recente, il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri, in occasione dell’audizione in Senato del 28 luglio 2020, ha affermato quanto segue: “Stiamo valutando una riscrittura sostanziale del calendario dei versamenti fiscali che superi il meccanismo degli acconti e dei saldi, per andare verso un sistema basato sulla certezza delle tempistiche degli adempimenti e su una diluizione nel corso dell’anno degli importi da versare, calcolati in base a quanto è stato effettivamente incassato”. Si attendono novità importanti, dunque, già a partire dalla prossima Legge di Bilancio, che impegnerà le attenzioni di professionisti e contabili nella seconda parte di quest’anno.