Il 2022 del Tesoro parte subito forte e, in attesa dell’inizio dei collocamenti di BTP tradizionali secondo le linee espresse nel calendario aste 2022, è stata effettuata una nuova emissione di BTP trentennali.

L’operazione era stata già anticipata ieri ma è stato oggi che sono state rese note le caratteristiche del nuovo BTP a 30 anni. In questo articolo è possibile trovare tutte le specifiche del nuovo titolo di stato di lunga durata con particolare riferimento alla data di scadenza, al rendimento (atteso e poi ufficiale) e quindi al pricing.

Prima di scendere nel dettaglio è bene però chiarire alcuni aspetti. L’emissione del nuovo BTP a 30 anni che si sta tenendo a gennaio 2022 non riguarda gli investitori retail. Si tratta, quindi, di un collocamento sindacato riservato ai grandi operatori. Infatti il meccanismo di emissione non è quello tradizionale dell’asta. L’operazione è invece gestita da un pool di banche (composto, per la cronaca, da Intesa Sanpaolo, Deutsche Bank, BNP Paribas e JP Morgan) a cui il Tesoro, ieri 4 gennaio, ha affidato mandato per eseguire l’emissione sindacata.

I piccoli risparmiatori che volessero investire in titoli di stato italiani non quindi a questo BTP trentennale che devono guardare ma alle emissioni attraverso asta che siamo solito segnalare nella nostra guida sulle prossime aste BTP (nuove emissioni e tranche di titoli già emessi).

BTP trentennale settembre 2052: i risultati del collocamento

Il Tesoro ha comunicato i risultati finali dell’emissione della prima tranche del nuovo BTP trentennale identificato dal codice ISIN: IT0005480980.

Il titolo ha scadenza 1 settembre 2052 e godimento 12 gennaio 2022. Il tasso annuo riconosciuto è del 2,15%. E’ previsto il pagamento di questa remunerazione in due distinte cedole semestrali. Il prezzo di collocamento del BTP trentennale è stato di 99,987. Tale valore corrisponde ad un rendimento lordo annuo all’emissione del 2,162%. Per quello che riguarda l’ammontare, l’importo dell’emissione è stato pari a 7 miliardi di euro contro una domanda di 55,9 miliardi di euro.

Nei paragrafi successivi sono riportate le anticipazioni sull’esito dell’emissione (rendimento e pricing).

Nuovo BTP trentennale: scadenza e rendimento

Il nuovo BTP trentennale emesso dal Tesoro nell’ambito di un collocamento sindacato a inizio gennaio 2022 ha scadenza 1 settembre 2052. La guidance di rendimento del titolo a 30 anni ha subito un taglio da 8 punti base a 6 punti base al di sopra del rendimento del BTP scadenza a settembre 2051 che fu emesso nell’ottobre del 2020. Questo titolo di stato viene oggi scambiato a circa il 2,07%.

Come sempre avviene con le nuove emissioni di BTP trentennali, la domanda da parte degli investitori è molto forte. In particolare la richieste di ordini sarebbe stata superiore ai 55 miliardi di euro. Un vero e proprio boom se si considera che l’ammontare collocato dal Tesoro era pari ad appena 7 miliardi di euro. In pratica con il nuovo BTP a 30 anni, il MEF ha fatto il pieno. Modo migliore per iniziare l’anno sicuramente non c’era.

BTP trentennale 1 settembre 2052: il pricing

Secondo alcune proiezioni che sono state effettuate da Unicredit, la nuova emissione del BTP a 30 anni dovrebbe avere un perimetro compreso tra gli 8 e i 10 miliardi di euro. Considerando i rendimenti delle emissioni a scadenza simile, il nuovo BTP a 30 anni dovrebbe presentare un un fair value del rendimento pari al 2,08%.

Gli esperti di Unicredit ritengono che come avvenuto con i precedenti collocamenti sindacati, anche in questo caso lo spread dovrebbe essere probabilmente più alto di 2-4 punti rispetto al fair value.

Sempre in tema di pricing c’è da segnalare anche la proiezione di Mizuho secondo cui il nuovo BTP a 30 anni dovrebbe vantare un fair value di 5 punti base sopra il benchmark. Non è da escludere, però, che il collocamento sindacato possa registrare uno spread iniziale maggiore a 8 punti base. Gli analisti si attendono un perimetro dell’operazione nel range tra 6 e 8 miliardi di euro, leggermente sotto la stima di Unicredit.

Ad ogni modo la lezione che si può trarre dalla decisione del Tesoro di emettere subito un nuovo BTP a 30 anni (senza neppure attendere la fine delle festività di inizio anno) è duplice: il collocamento sindacato piace al MEF (anche un anno fa, infatti, si verificò la stessa situazione) ed evidente è la volontà di procedere subito per evitare che su rendimenti e pricing possano poi pesare le tensioni politiche connesse con l’elezione del presidente della Repubblica e quelle finanziarie connesse con le prossime mosse di politica monetaria della BCE.