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Asta BTP 11 settembre 2025 (www.risparmioggi.it)

L’asta BTP in calendario l’11 settembre 2025 non sarà una delle più ricche per questa tipologia di titoli di stato. I due BTP in collocamento (entrambe tranche di bond già quotati sul secondario) arrivano ad un ammontare massimo di emissione pari a 4,75 miliardi. Se si tiene conto che la prima asta di BOT del mese da sola porterà all’emissione di 9 miliardi di euro, si può dedurre che sull’appuntamento con i BTP dell’11 settembre il Tesoro non stia poi riversando tante attenzione. Quella del MEF non è una scelta casuale. Se la prima asta medio e lungo termine del mese è così leggera è perchè il recente collocamento sindacato dei nuovi BTP a 7 e a 30 anni ha già dato un forte contributo al soddisfacimento del fabbisogno di debito. Insomma con l’asta BTP dell’11 settembre non c’era bisogno di andare oltre e da qui l’ammontare cumulativo inferiore ai soliti standard.

Appuntamento da lasciar perdere quindi? Assolutamente no perchè, come spesso avviene, è nelle emissioni più contenute che si celano le condizioni più interessanti. E in effetti se si considera che uno dei due BTP in asta l’11 settembre stacca una cedola annuale di ben il 4% lordo, c’è già un motivo pratico per attenzionare l’evento.

Caratteristiche BTP in asta l’11 settembre 2025: 3 e 7 anni

3 e 7 anni sono le durate dei due BTP in asta giovedì 11 settembre.

Il primo titolo in asta l’11 settembre 2025 è il BTP con scadenza 15 gennaio 2029 arrivato alla sua terza tranche. Il titolo a 3 anni, identificato dall’ISIN IT0005660052, stacca cedola annua lorda del 2,35% e verrà emesso per un ammontare totale compreso tra 2,75 e 3,25 miliardi di euro. A questo range si andrà poi ad aggiungere l’asta supplementare da 650 milioni. La data di regolamento delle sottoscrizioni è fissata al 15 settembre, mentre la prima cedola sarà pagata il 15 gennaio 2026.

In parallelo verrà anche collocato il BTP con scadenza 15 novembre 2030, già emesso nel settembre 2023 e giunto all’undicesima tranche. Questo titolo a 7 anni (vita residua 5 anni), identificato dall’ISIN IT0005561888, offre una cedola annua del 4% e sarà messo in asta per un ammontare compreso tra 1,25 e 1,5 miliardi di euro a cui si potrebbero aggiungere fino ad altri 300 milioni derivanti dall’asta supplementare. Anche in questo caso, il regolamento avverrà il 15 settembre, mentre la prossima cedola sarà pagata il 15 novembre 2025 (corta).

I due BTP in asta l’11 settembre sono già negoziati sul secondario dove presentano un andamento molto diverso tra loro. Alla viglia dell’emissione, infatti, il BTP triennale prezza a 99,87 quindi sotto la pari, per un corrispondente rendimento effettivo a scadenza lordo del 2,4% mentre il BTP settennale scambia a 106,06 molto sopra la pari e di conseguenza il rendimento effettivo a scadenza scende al 2,75% lordo tagliando drasticamente l’appariscente cedola del 4%.

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Le condizioni di collocamento

Con la doppia emissione dell’11 settembre, il Tesoro prosegue in pompa magna il rifinanziamento del debito pubblico italiano consolidando il proprio calendario di aste per la seconda metà del 2025. Questo aspetto, però interessa poco gli investitori che guardano al collocamento come occasione per investire.

Costoro devono invece sapere che:

  • possono partecipare all’asta solo tramite il proprio intermediario
  • la presentazione domande in asta dovranno farla entro le ore 11,00 dell’11 settembre 2025
  • il lotto minimo di acquisto del singolo BTP è di 1.000 euro
  • il prezzo di aggiudicazione esitato dall’asta sarà quello che dovranno pagare per acquistare i BTP
  • si vedranno accreditati i BTP comprati nel giorno del regolamento ossia il 15 settembre 2025 e non al momento dell’asta
  • potranno comunque vendere i BTP prima della scadenza sul secondario ai prezzi correnti

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