Tutto pronto per la nuova emissione di BOT annuali attraverso il meccanismo dell’asta competitiva. L’operazione è fissata per il 12 novembre 2025 e riguarda un Buono Ordinario del Tesoro a 12 mesi, un classico dei titoli di stato italiani a breve scadenza. La data di regolamento è fissata al 14 novembre 2025, mentre la scadenza del titolo sarà il 13 novembre 2026, per una durata effettiva di 364 giorni. L’importo complessivo offerto dal Tesoro ammonta a 8,5 miliardi di euro, leggermente più alto delle precedenti emissioni annuali.
La prima asta di BOT annuali di novembre 2025 si colloca in un contesto di politica monetaria europea orientata alla stabilità, con tassi ufficiali prossimi al picco del ciclo restrittivo e inflazione in progressiva decelerazione. In questo quadro, il rendimento dei titoli a breve termine continua a essere un punto di riferimento per la gestione tattica della liquidità e per la costruzione di portafogli bilanciati tra rischio e rendimento.
Vediamo allora quali sono le caratteristiche della prima asta di BOT del nuovo mes procedendo dallo specifico al generale.
Le caratteristiche del BOT in asta il 12 novembre 2025
In scadenza il 13 novembre 2026, l’ISIN del BOT annuale in asta il 12 novembre 2025 verrà reso noto il giorno dell’emissione. E’ invece già fissato l’ammontare (pari a 8,5 miliardi di euro) a cui dovrà poi essere aggiunto l’importo dell’asta supplementare (riservata agli specialisti in titoli di stato): il 10% dell’ammontare collocato. Ipotizzando quindi l’intero collocamento dell’offerta, alla fine l’asta determinerà per lo Stato un debito di massimo 9,35 miliardi di euro. Considerando che in scadenza giorno 14 novembre andranno BOT annuali per 8,25 miliardi, al termine di tutta l’operazione ci sarà un leggero aumento dell’ammontare di BOT a 12 mesi in circolazione.
Fin qui le caratteristiche specifiche del titolo in asta il 12 novembre 2025. Passiamo ora all’aspetto più generale.
Il BOT annuale è un titolo zero coupon, cioè privo di cedola. Il rendimento per l’investitore non deriva da un flusso periodico di interessi, ma dalla differenza tra il prezzo di acquisto e il valore nominale di rimborso, pari a 100. In sostanza, si acquista a un prezzo inferiore al valore di rimborso e, alla scadenza, si incassa l’intero importo nominale, con il guadagno rappresentato dallo sconto applicato.
L’investimento minimo è accessibile: mille euro per ciascun titolo, un taglio che lo rende adatto anche ai risparmiatori privati. Le commissioni applicate dalle banche o dagli intermediari sono generalmente contenute, intorno a una frazione di punto percentuale, e variano in base alla politica commerciale del singolo operatore.
Dal punto di vista fiscale, i BOT beneficiano dell’imposta sostitutiva agevolata del 12,5% sui rendimenti, come tutti i titoli di Stato italiani, un aspetto che continua a renderli competitivi rispetto ad altri strumenti a reddito fisso di pari durata.
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Calendario dell’asta BOT del 12 novembre 2025
Dalle caratteristiche alla procedura operativa: ecco le date da segnare.
- 11 novembre 2025: termine per la prenotazione da parte del pubblico
- 12 novembre 2025, ore 11:00: presentazione delle domande in asta
- 13 novembre 2025, ore 15:30: collocamento supplementare
- 14 novembre 2025: data di regolamento
Contesto di mercato e tendenze dei rendimenti
Le ultime aste di BOT a 12 mesi hanno evidenziato un rendimento medio in area 3,2–3,4%, coerente con i tassi di deposito BCE e con il livello di inflazione tendenziale. L’interesse degli operatori istituzionali rimane elevato, grazie al profilo di rischio contenuto e alla funzione dei BOT come strumenti di gestione della liquidità.
La curva dei rendimenti italiani a breve presenta attualmente una lieve inclinazione positiva: le scadenze inferiori a un anno offrono rendimenti prossimi ai tassi ufficiali, mentre le scadenze più lunghe (BTp a 2–3 anni) mostrano un differenziale marginale. In questo i BOT continuano a essere utilizzati per parcheggiare capitali in attesa di un’evoluzione più chiara delle politiche monetarie e dei livelli di inflazione.
Un elemento chiave sarà la comunicazione della BCE nelle settimane successive all’asta. Qualora si profilasse un taglio dei tassi entro il primo semestre 2026, i rendimenti dei titoli a breve potrebbero subire un aggiustamento al ribasso. In questo contesto l’asta di BOT annuali del 12 novembre rappresenterebbe un punto di ingresso interessante, assicurando un rendimento fisso per i successivi dodici mesi.
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