Il crollo delle azioni Novo Nordisk nella sessione di borsa di lunedì ha lasciato in bambola gli investitori che erano rimasti molto esposti sul titolo confidando nel successo del farmaco contro l’Alzheimer, prodotto di punta del colosso farmaceutico danese. E invece i test condotti nell’ambito della sperimentazione hanno dato esito negativo scatenando un vero e proprio panic selling sul titolo. Le quotazioni di Novo Nordisk nel giro di pochi secondi sono passate da quasi 308 DKK ad appena 276 DKK arrivando a segnare un ribasso di oltre il 10%. Successivamente l’intensità delle vendite si è attenuta pur confermando la drammaticità della situazione. A fine seduta Novo Nordisk registrava un calo del 5,8% a 287 DKK, lontano dai minimi intraday.
Da questo valore i prezzi delle azioni ripartiranno nella seduta di borsa di oggi. Come reagire dopo il crollo diventa, quasi d’ufficio, l’interrogativo con cui fin dall’opening bell gli investitori ancora attivi faranno i conti. Ma è anche la domanda dei trader che per adesso sono alla finestra in attesa di capire se i prezzi di acquisto convenienti siano un’occasione oppure una trappola.
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Cosa ha causato il crollo delle azioni Novo Nordisk
C’era un tempo il settore delle biotecnologie, presente anche a Piazza Affari, che, per sua natura era caratterizzato da grandi scossoni di prezzo in corrispondenza della diffusione di vari test su farmaci in sperimentazione. Oggi ci sono società come Novo Nordisk dal profilo ancora più speculativo ma le cui dinamiche in borsa si basano sempre sullo stesso principio: repentini rialzi dinanzi a test favorevoli e drammatici crolli se i risultati dovessero invece essere negativi.
Premesso questo, la sperimentazione è composta da più passaggi, tecnicamente detti fasi. Le azioni Novo Nordisk ieri sono crollate dopo gli studi di fase 3, Evoke e Evoke+, finalizzi a comprendere se il principio attivo del semaglutide fosse in grado di rallentare l’avanzata dell’Alzheimer, hanno dato esito negativo. Più precisamente il terremoto in borsa con conseguente sell-off c’è stato nell’istante in cui la società danese ha messo nero su bianco che non c’è stato alcun calo significativo dell’inesorabile declino cognitivo dei pazienti trattati con questo principio rispetto a quelli non trattati. Il semaglutide di Novo Nordisk non funziona contro l’Alzheimer.
Il verdetto è definitivo nel senso che non sarà più condotta alcuna sperimentazione in tal senso. Lasciando perdere le implicazioni mediche che non sono il nostro ambito e su cui non è il caso di entrare, lato operativo le azioni Novo Nordisk hanno perso un grande catalizzatore. I trader investiti hanno perso il motivo che li aveva spinti ad entrare.
Cosa succederà adesso alle azioni Novo Nordisk
C’era speculazione alla base del recente rialzo delle azioni Novo Nordisk? Assolutamente si ma né più e né meno di quello che è sempre accaduto ai titoli biotech. Nel caso specifico del titolo danese la speculazione si era anche nutrita dei valori piuttosto bassi che la quotata ha evidenziato nei mesi scorsi. Ieri il titolo ha chiuso a 276 DKK, valori bassi ma alla fine non diversi da quelli raggiunti ad agosto. La verità è che è da mesi che le azioni Novo Nordisk erano in difficoltà crescente. La “scommessa” era sul semaglutide ed è stata persa.
I numeri ora certificano una fase difficile e soprattutto con poche prospettive: -15% nell’ultimo mese, addirittura -55% da inizio anno e -61% anno su anno. Indubbi che i prezzi siano stracciati e che comprare oggi sia molto più conveniente di un anno fa quando Novo Nordisk passava di mano a oltre 745 DKK.
Il punto è che da allora tanto è cambiato: la concorrenza è diventa sempre più forte, la ricerca contro l’Alzheimer non ha spiccato il volo, la quota di mercato nel segmento dei famarci per perdere peso, core business della società farmaceutica si è erosa.
Cosa succederà adesso al titolo dipenderà unicamente dalla sua capacità di rilanciare studi e innovazione. La strada, però, non è breve come dimostra la storia del settore biotech.
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Come reagire dopo il crollo delle azioni Novo Nordisk?
Comprare cavalcando il crollo oppure attendere ancora perchè, attualmente, l’ingresso sulle azioni Novo Nordisk potrebbe essere una trappola? Sul come reagire fioccano le raccomandazioni da parte degli analisti.
HSBC non ha perso neppure un secondo e dinanzi al sell-off che si è abbattuto sul titolo danese ha smesso di suggerire di comprare passando ad un più conservativo mantenere. Rating sulle azioni Novo Nordisk declassato da buy a hold con target price rivisto al ribasso da 445 DKK a 300 DKK. Una sforbiciata di 145 DKK che taglia drasticamente il potenziale di upside alla luce dei prezzi attuali. Nel report degli analisti viene chiaramente messa in risalto quella che era la reale natura della posta in gioco di semaglutide.
Nonostante quello relativo all’Alzheimer fosse un segmento quasi di nicchia rispetto al core del gruppo danese, il successo avrebbe permesso di entrare sul mercato Usa. Essendo tutto fallito, la raccomandazione di acquisto non è più giustificabile. Sul lungo termine il gruppo, privato del suo recente asso nella manica, dovrà fare i conti con gli oramai strutturati problemi: dalla concorrenza dei generici fino alle prospettive meno brillanti per il suo farmaco contro il diabete Ozempic.
Lato tecnico il titolo è sotto ai minimi degli ultimi tre mesi e il fatto che anche i 276 DKK abbiano ceduto non è positivo perchè così si potrebbe aprire la strada fino a 260 DKK e anche sotto. I massimi del mese in corso sono a 327 DKK oramai molto lontano. Tenendo conto di quello che è avvenuto con il farmaco contro l’Alzheimer diventa difficile vedere possibilità di ripresa dei prezzi come segnato dalla stessa HSBC.
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