Azioni Leonardo protagoniste indiscusse a Piazza Affari nel giorno della pubblicazione della trimestrale. In forte ribasso fin dall’avvio degli scambi, il titolo della difesa ha completamente cambiato rotta a seguito della diffusione dei risultati dei primi nove mesi dell’esercizio passando in verde, per poi, ridimensionare il rialzo, e quindi portarsi sulla parità. Tutto questo “movimento” è avvenuto nel giro di una manciata di secondi e ha lasciato quasi spiazzati molti investitori mentre quelli con approccio più speculativo approfittavano della situazione per operare intraday. Ma cosa è successo? Perchè le azioni Leonardo sono passate da un ribasso del 2,5% sotto i 49,7 euro (minimo intraday a 49,53 euro) fino a 52,10 (+2%) per poi riportarsi sulla parità in area 50,7 euro?
Non c’è dubbio che, nel momento in cui si verificano situazioni da “ottovolante”, è perchè i trader vengono colpiti da qualcosa che evidentemente non si attendevano e quindi passano da approccio bearish a uno bullish per poi, ragionare a freddo, a collocarsi nel mezzo.
L’improvviso balzo in avanti di Leonardo potrebbe essere stato causato dall'”impressione” generata dal forte balzo in avanti messo a segno da alcuni specifici parametri della trimestrale, dall’utile netto che è salito a quota 466 milioni di euro in aumento del 28% su base annua fino al risultato operativo che invece si è attestato a 945 milioni in rialzo del 18,9% anno su anno. Ma che dire anche dei ricavi saliti a 13,4 miliardi di euro (+11,3%) o degli ordini del periodo che sono ammontati a 18,2 miliardi (+23,4%)? Insomma, al di là dell’ottica speculativa, di motivi per cui festeggiare la trimestrale di Leonardo ce ne sono più di uno.
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La trimestrale di Leonardo sotto esame
Con la trimestrale pubblicata oggi, Leonardo ha dimostrato, ancora una volta, il suo ruolo da protagonista industriale e tecnologico nel panorama europeo della difesa e dell’aerospazio. I risultati dei primi nove mesi del 2025, cui abbiamo fatto cenno in precedenza, sembrano infatti delineare un profilo di crescita solida e ben bilanciata, trainata da un portafoglio ordini record e da una gestione operativa sempre più efficiente.
Qualche numero giusto per farsi un’idea sulla salute del colosso di Cingolani.
Con ricavi per 13,44 miliardi di euro, in aumento dell’11,3% rispetto allo stesso periodo del 2024, la società ha superato le attese di mercato, grazie al contributo positivo di tutti i segmenti operativi.
Il margine operativo (EBitda) è salito a 945 milioni di euro, segnando un incremento del 18,9% e spingendo la redditività al 7%. La spinta è arrivata in particolare dal comparto Elicotteri, sostenuto da un mix di prodotto più profittevole, e dal segmento Elettronica per la Difesa e Sicurezza, dove l’espansione dei programmi europei ha incrementato la leva operativa.
Ancora l’utile netto del gruppo si è attestato a 664 milioni di euro, sostanzialmente stabile rispetto ai 679 milioni dello scorso anno, nonostante un contesto valutario meno favorevole e l’impatto degli investimenti in innovazione tecnologica. Il solo terzo trimestre, con ricavi per 4,53 miliardi e un utile di 163 milioni, ha confermato la traiettoria positiva in atto da inizio anno.
Lato debito, al 30 settembre 2025, l’indebitamento netto di Leonardo era pari a 2,31 miliardi di euro, in aumento rispetto ai livelli di fine 2024 a causa di un assorbimento di cassa operativa di 426 milioni, principalmente legato alla stagionalità degli incassi. Una dinamica che non deve preoccupare più di tanto in quanto quasi fisiologica alla luce modello industriale del colosso della difesa.
Il portafoglio ordini di Leonardo garantisce visibilità pluriennale
Ancora una volta tra i punti di forza dei conti di Leonardo c’è il portafoglio ordini che a fine settembre aveva raggiunto quota 47,26 miliardi di euro, livello che praticamente garantisce una copertura di produzione per oltre due anni e mezzo. A dimostrazione di come sia in atto una vera e propria corsa agli armamenti, il fatto che nei primi nove mesi, Leonardo abbia acquisito nuovi ordini per 18,21 miliardi, con una spinta determinante dal settore Aeronautica.
Tra commesse più rilevanti spicca il contratto con la Forza Aerea del Kuwait per la fornitura di servizi di supporto logistico e addestramento della flotta di Eurofighter Typhoon.
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Prospettive per tutto l’esercizio 2025
Guardando al futuro, il management di Leonardo si è limitato a confermare la guidance per l’intero esercizio 2025, riflettendo fiducia nella pipeline commerciale e nella solidità del posizionamento competitivo. Volendo fare i “pignoli” potremo affermare che il solo fronte su cui Leonardo non ha impressionato è proprio l’outlook sull’anno nel suo complesso.
Visto che tra i lettori ci saranno di certo molti investitori che non sono ancora entrati sulle azioni Leonardo, vale la pena fare un rapido recap sulle stime per il 2025.
Tanto per iniziare i ricavi sono attesi a 18,6 miliardi di euro, sostenuti ovviamente dalla forte domanda nel settore difesa e sicurezza; l’Ebitda è invece visto a 1,66 miliardi, in miglioramento rispetto al 2024 grazie all’incremento dell’efficienza operativa e del mix di prodotto; l’indebitamento netto dovrebbe invece ridursi a circa 1,1 miliardi mentre i nuovi ordini sono visti tra i 22,25 e i 22,75 miliardi di euro con prospettive di ulteriore espansione nei mercati NATO e in Medio Oriente.
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Perchè le azioni Leonardo piacciono ai trader?
Per gli investitori, i conti dei primi nove mesi confermano Leonardo come uno dei principali player difensivi del mercato europeo, con fondamentali solidi, visibilità dei flussi di cassa e una strategia coerente con le priorità geopolitiche globali. La quotata resta ben posizionata per beneficiare del ciclo di spesa militare in crescita e delle opportunità legate alla digitalizzazione dei sistemi di difesa. Tutti punti già noti e stra-noti.
Il vero valore aggiunto è il fatto che Leonardo sta entrando nell’ultimo trimestre dell’anno con motori accesi e un bilancio robusto che, su molti aspetti, è migliore delle stime degli analisti.
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