Con un ribasso del 2,5% a 48,3 euro quando manca poco più di un’ora alla chiusura delle contrattazioni, le azioni Leonardo sono le peggiori di tutto il Ftse Mib. La maglia nera per il colosso della difesa non è mai stata messa in discussione. Fin dal primo minuto di scambi, il titolo LDO è stato travolto dalle vendite. Per come si stanno mettendo le cose in vista della chiusura delle negoziazioni su Borsa Italiana, alle azioni Leonardo è andata anche bene visto che i valori correnti sono comunque lontani dai minimi di seduta in area 47,11 euro. Non solo ma il titolo, nonostante il pesante passivo di oggi, dovrebbe anche riuscire a mantenere il leggero verde accumulato in un ultimo mese non semplice a causa del cambio della narrativa sulla guerra in Ucraina con i segnali di pace tra Kiev e Mosca che sembrano essere sempre più insistenti.
E infatti dietro al crollo di oggi ci sono proprio le ultime novità sulle trattative di pace condotte da Trump. Come confermato dalla Casa Bianca, Russia e Ucraina non sarebbero mai state così vicine ad un accordo. Nei fatti, però, l’intesa ancora non c’è ma agli investitori come già accaduto in varie occasioni nei mesi scorsi, sono sufficienti le voci di corridoio per alleggerire la posizione e vendere azioni Leonardo.
Nulla di cui meravigliarsi perchè, a conti fatti, chi vorrebbe ritrovarsi troppo imbottito di azioni LDO mentre viene annunciato un accordo di pace tra Russia e Ucraina?
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Perchè le azioni Leonardo sono crollate?
Non è necessario essere dei grandi esperti di finanza per capire che le azioni Leonardo sono palesemente penalizzate da un improvviso cambio di sentiment sul comparto difesa. A innescare le vendite che hanno sommerso la quotata guidata da Cingolani non sono stati fattori societari ma l’evoluzione del quadro geopolitico legato al conflitto tra Russia e Ucraina, che da oltre tre anni sostiene le valutazioni del settore.
Negli ultimi giorni, una serie di segnali politici ha riacceso le aspettative di un possibile accordo diplomatico. Le dichiarazioni del presidente statunitense Donald Trump, che ha parlato di negoziati vicini a una svolta dopo un incontro con il leader ucraino Volodymyr Zelensky e una telefonata definita costruttiva con Vladimir Putin, sono state lette dai mercati come un potenziale punto di discontinuità. Pur in assenza di conferme concrete e con diversi analisti geopolitici ancora scettici sulla reale tempistica della pace, tanto è bastato per rimettere in discussione il premio di rischio incorporato nei titoli della difesa.
Le vendite sulle azioni Leonardo sembrano essere coerenti con una rotazione settoriale: gli investitori stanno riducendo l’esposizione a quei gruppi che hanno beneficiato maggiormente dell’aumento della spesa militare legata al conflitto. Infatti la debolezza non è circoscritta al mercato italiano. Di rientro dopo la pausa natalizia, tutto comparto europeo della difesa è finito sotto pressione, con vendite diffuse su nomi come Rheinmetall, Saab, Hensoldt e Kongsberg. Lo stesso indice Stoxx Europe Aerospace & Defense sta registrando un calo superiore all’1%, segnale di un repricing generalizzato delle aspettative.
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Cosa fare con le azioni Leonardo adesso?
Nonostante il flessione di oggi, le azioni Leonardo restano in rialzo dell’85% da inizio anno. Tenendo conto che quella di domani sarà l’ultima seduta del 2025, è altamente probabile che il titolo italiano più rappresentativo della difesa possa chiudere l’anno con un rialzo di oltre 80 punti percentuali. Chi ha comprato azioni Leonardo a gennaio 2025 pagò poco più di 26 euro e oggi si ritrova con un asset che vale oltre 22 euro in più. Il rally messo a segno da LDO nel 2025 arriva dopo quelli del 2024 e del 2023. Inutile dilungarci sui raffronti: Leonardo a inizio gennaio 2023 si comprava a poco più di 8 euro!
La guerra in Ucraina e il piano di riarmo dell’Europa hanno determinato l’apprezzamento del titolo. A fine 2025 il timore degli investitori è che le trattive di pace, se concretizzate, possano portare non solo ad una perdita di appeal ma addirittura ad un arretramento. La seduta della borsa di oggi sta dimostrando che, dal punto di vista degli investitori, la sola percezione di un possibile allentamento delle tensioni è sufficiente a ridurre la visibilità sugli utili futuri della quotata.
Cosa fare in borsa quindi? Nel breve, la volatilità su Leonardo è destinata a resta elevata, con il titolo esposto a ogni nuovo sviluppo sul fronte diplomatico. Per questo, più che l’analisi tecnica, è necessario seguire gli sviluppi di analisi fondamentale e quindi le trattative di pace guidate da Trump. E’ vero che gli ordini derivanti dal boom delle spese militari dell’Europa sono destinati a dare visibilità alle azioni Leonardo ma è altrettanto vero che se si dovesse davvero raggiungere una pace tra Russia e Ucraina, il titolo potrebbe subire ovvie ripercussioni.
In tal senso il punto di vista degli analisti può essere di aiuto. Secondo Marketscreener tra i 18 analisti che coprono il titolo, 6 sono bullish mentre 4 sono accumulate e 8 suggeriscono di mantenere (rating hold). La maggior parte degli esperti è quindi prudente. Il target price medio è fissato invece a 55,8 euro, quasi il 13% in più rispetto ai valori correnti.
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