soldati e logo di Leonardo
Leonardo acquisisce Iveco Defence Vehicles (www.risparmioggi.it)

Nelle ultime settimane le azioni Leonardo hanno rallentato il ritmo del loro apprezzamento tanto da registrare nell’ultimo mese una progressione frazionale di appena lo 0,5%. La performance del titolo da inizio anno resta però impressionante con un rialzo dell’84% mentre il verde anno su anno su anno è addirittura del 118%! Azzardiamo ad affermare che molti investitori esposti abbiano preferito prendere profitto approfittando dell’assenza di ulteriori spunti di visibilità. L’annuncio dell’acquisizione da Iveco della divisione Iveco Defence Vehicles (IDV) potrebbe riportare l’attenzione sulle azioni Leonardo fin dall’apertura delle contrattazioni. Il punto è capire in che termini perchè che sarebbe stata Leonardo a mettere le mani sulla divisione carri militari di Iveco era già noto e quindi, almeno in parte incorporato nei prezzi, mentre a non essere noti erano i dettagli precisi dell’acquisizione a partire, ovviamente, dal prezzo pattuito.

I dettagli dell’acquisizione di IDV da parte di Leonardo

Per acquisire la divisione carri militari di Iveco, Leonardo non ha badato a spese. Il controvalore dell’operazione in termini di enterprise value, infatti, è pari a circa 1,7 miliardi di euro. La Iveco Defence Vehicles comprende lo stabilimento di Vittorio Veneto con circa 90 dipendenti e e la sede centrale di Bolzano che di dipendenti ne ha circa 800.

La IDV nel 2024 aveva realizzato ricavi pari a 1,13 miliardi in rialzo del 15% rispetto ad un anno fa contribuendo in modo significativo alla forte crescita del fatturato di tutta l’Iveco.

Il valore dell’operazione non ha stupito più di tanto gli investitori. Fin dall’inizio, infatti, si era ipotizzata un’offerta da parte di Leonardo attorno proprio agli 1,7 miliardi di euro.

Ad ogni modo con l’acquisizione della divisione carri miliari di Iveco, Leonardo consolida il suo ruolo di player di riferimento nel segmento della difesa terrestre europea potenziando il suo posizionamento commerciale.

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Il settore difesa resta centrale nelle dinamiche di borsa

L’operazione condotta da Leonardo sulla Iveco Defence Vehicles (IDV) è la dimostrazione della centralità del settore difesa sul mercato finanziario. Il gruppo guidato da Cingolani non era stato il solo a farsi avanti con Iveco su IDV. Anche altre società europee della difesa avevano manifestato interesse facendosi avanti con proposte economiche che, per alcun aspetti, era apparse forse più convenienti di quella formulata dalla stessa Leonardo. A spuntarla, però, è stato il colosso del Ftse Mib che ha sfruttato al meglio la sua italianità. Fin dal momento in cui la trattativa per la cessione della divisione carri militari di Iveco si era fatta concreta, infatti, era stato chiaro che il governo, per interesse nazionale, avrebbe autorizzato solo un’operazione con società italiane. Leonardo ha quindi avuto una marcia in più nell’acquisizione della IDV, configurandosi oramai come il campione italiano della difese e delle armi.

Il riassetto di Iveco dimostra che a livello europeo è in atto una riorganizzazione completa del segmento difesa. Questo significa che, nonostante la forti performance registrate dal comparto nell’ultimo anno, i riflettori non sono destinati ad abbassarsi.

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Cosa fare in borsa per sfruttare l’acquisizione di IDV da parte di Leonardo

Soprattutto nell’ultima settimana, il trend delle azioni Leonardo e, più in generale, quello di tutte le quotate europee del settore, ha subito un assestamento per così dire “agevolato” da alcuni punti dell’accordo sui dazi al 15% raggiunto tra Unione Europea e Usa. Nel caso delle azioni Leonardo dimostrazione di tutto questo è il fatto che su base settimanale il titolo si sia deprezzato del 2%. Se gli investitori hanno guardato di meno al settore europeo della difesa è perchè tra i punti dell’intesa che scongiura una guerra commerciale Usa-Ue ci sono anche maxi acquisti di prodotti e servizi per la difesa che l’Europa si è impegnata ad effettuare negli Stati Uniti. La cifra non stata precisamente quantificata ma si parla di centinaia di miliardi. Ad essere agevolati da questo punto dell’accordo saranno le grandi compagnie americane del comparto armi a discapito di quelle europee.

Queste ultime, comunque, non se la dovrebbero passare male. Non va infatti scordato che sul tavolo ci sono sempre il piano Re-Arm dell’UE e l’aumento del contributo alla Nato.

Nel caso specifico delle azioni Leonardo, poi, notizia di questi giorni è la probabile decisione dell’Italia di chiedere prestiti all’UE per la difesa come già hanno fatto 18 altri paesi tra cui Francia e Spagna. Secondo Giorgetti la strada dei prestiti all’UE (il fondo messo a disposizione da Bruxelles è pari a 150 miliardi totali) è più conveniente degli stessi BTP.

La visibilità per le azioni Leonardo è quindi assicurata. Del resto non solo su 15 valutazioni attive ci sono sempre buy (e nessun sell), ma anche il prezzo obiettivo medio, pari a 53 euro, resta più alto dei valori correnti con upside potenziale del 5%.

La strada maestra resta sempre quella del posizionamento sulle azioni sia in modo diretto (quindi diventando azionisti) che con strumenti derivati più speculativi come i CFD (maggiore rischio). In alternativa ci sono molti ETF esposti alle azioni Leonardo che stanno performando bene nel 2025 e che riducono il peso dell’esposizione alla singola azione diluendo il rischio.

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