navi militari e il logo di Fincantieri
ETF con esposizione alle azioni Fincantieri (www.risparmioggi.it)

Le azioni Fincantieri non fanno parte del Ftse Mib e di conseguenza diventa più difficile scovare degli ETF che hanno un’esposizione accettabile su questo titolo. Tuttavia il fatto che da tempo la quotata della cantieristica sia sulla cresta dell’onda con ottime performance di borsa grazie all’aumento delle spese per la difesa militare, ha aperto l’interesse anche verso i fondi a gestione passiva che seguono, attraverso la replica di un certo indice, il titolo Fincantieri.

La strada maestra per esporsi resta quella dell’acquisto di azioni Fincantieri reali. Gli ETF sono quindi un’alternativa a questa opzione primaria. Una delle poche verrebbe da dire visto che, essendo la società quotata sull’indice FTSE Italia Mid Cap non ci sono piattaforme che la coprono attraverso i contratti per differenza. I migliori broker CFD, infatti, limitano la loro proposta alle azioni del solo Ftse Mib.

Solitamente quando ci occupiamo dell’esposizione di singole azioni in un ETF entriamo subito nel vivo elencando i vari strumenti con i rispettivi pesi. In questo caso è invece necessario effettuare un passaggio preliminare: ci sono ETF esposti alle azioni Fincantieri?

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Ci sono ETF esposti alle azioni Fincantieri?

Basta fare un salto in banca per essere sommersi di proposte su fondi a gestione attiva che puntano a battere indici con all’interno azioni Fincantieri. Ora, tralasciando il fatto degli enormi costi della gestione attiva e tenendo conto che Fincantieri solo da inizio anno ha segnato un guadagno del 116%, forse puntare su questo tipo di prodotti non è la scelta migliore.

Ed ecco allora che si accende la lampada sugli ETF. Le commissioni sono molto più basse, i costi espressi nel TER sono limitati, non ci sono conflitti di interesse come invece avviene con i fondi comuni, l’acquisto e la gestione possono avvenire in completa autonomia. Il punto è se esistono ETF esposti diciamo in modo accettabile alle azioni Fincantieri.

Di strumenti che replicano indici in cui è anche inclusa la società della cantieristica ce ne sono ma, trattandosi di una Mid Cap e avendo una capitalizzazione di mercato pari a poco meno di 5 miliardi di euro, di solito si tratta di ETF dove le azioni Fincantieri hanno una partecipazione frazionale o al massimo all’1%.

Qualche eccezione però c’è fermo restando che esistono poi delle alternative per capitalizzare in altro modo il forte appeal registrato nell’ultimo anno dalle azioni Fincantieri.

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ETF più esposti alle azioni Fincantieri e performance

Un ETF con apprezzabile esposizione a Fincantieri è Amundi FTSE Italia PMI PIR 2020 UCITS (Ticker ITAMID). Si tratta di uno strumento che replica l’indice FTSE Italia PIR PMIa sua volta focalizzato sulle società italiane a media e bassa capitalizzazione di Borsa Italiana. La partecipazioni a questo ETF sono in tutto 74 così divise: 50 titoli del FTSE Italia Mid Cap e 24 azioni listate sull’indice FTSE Italia Small Cap. Il peso delle azioni Fincantieri in questo ETF è del 2,8%. Siamo quindi sotto alla partecipazione più rilevante del 10% ma siamo anche sotto al 5%. Tuttavia ad oggi questo è l’ETF disponibile su Borsa Italiana con maggiore esposizione alle azioni Fincantieri.

Strutturalmente si tratta di un prodotto a replica fisica con masse gestite per 160 milioni di euro, un TER dello 0,4% e nessuna distribuzione di dividendi che vanno in accumulazione. L’AUM non è impressionante e anche il costo non è tra i più competitivi. Su questi limiti impatta tantissimo il fatto che l’indice replicata comprenda quotate minori del mercato azionario italiano.

Per quello che riguarda la performance, poi, l’ETF Amundi FTSE Italia PMI PIR 2020 nel solo ultimo mese ha registrato un rendimento del 5% mentre da inizio anno il verde sale al 17%. Le azioni Fincantieri nell’ultimo mese sono invece salite del 30% e da inizio 2025, come detto, del 116%.

Morale: un ETF su indici non è il modo più efficiente per investire in azioni Fincantieri sfruttando il forte apprezzamento del titolo causato dall’aumento delle spese militari. Ci sono altre strade più efficienti.

Alternative per cavalcare il boom del settore difesa

Se l’intenzione è quella di sfruttare il rialzo delle spese militari in atto in Europa, la sola alternativa all’acquisto di azioni Fincantieri reali, è rappresentata dall’inserimento in portafoglio di ETF sulla difesa europea. Mercato quasi di nicchia fino a poco più di un anno fa, ora è in piena crescita. Sempre più numerosi sono gli ETF che seguono indici legati all’industria europea della difesa e consentono di esporsi in modo marcato su tutte le big europee del settore a partire da Leonardo. Tra l’altro ultimamente sono stati listati ETF che seguono indici comprendenti, sia pure con un pese molto basso, anche le azioni Fincantieri.

E’ questo il caso dell’ETF iShares Europe Defence UCITS di BlackRock. Tra l’altro si tratta di fondi molto più competitivi e dalle AUM in rapida crescita: questo perchè una cosa è replicare un paniere di blue chip ad alta market cap e un’altra è seguire indici come il Mid Cap.

Tirando quindi le somme: ci sono ETF esposti in modo decente a Fincantieri ma se l’obiettivo è sfruttare il rally della difesa, meglio lasciar perdere e optare o per l’acquisto reale di azioni Fincantieri o per ETF sulla difesa europea. In un ebook gratuito realizzato dagli analisti di XTB dopo una lunga analisi sul settore difesa, si possono trovare spunti su azioni e ETF più esposti al rally del comparto (scaricalo gratis dalla pagina ufficiale).

Insomma, come sempre, basta aver ben chiari i propri obiettivi.

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