navi da guerra e logo Fincantieri
Crollo azioni Fincantieri (www.risparmioggi.it)

Con il crollo del 6,6% registrato nella seduta di borsa di ieri, le azioni Fincantieri portano al 15% il ribasso su base settimanale. Questa mattina serviranno 15,68 euro per comprare una azione Fincantieri mentre appena lo scorso lunedì ne sarebbero stati necessari 18,5 euro. E’ in queste due cifre la portata del sell-off che ha affondato la quotata della cantieristica navale in una manciata di sedute.

Come tutti i tracolli di borsa che si rispettino anche questo ha però un rovescio della medaglia: i prezzi tornano più accessibili ed è quindi inevitabile che molti investitori possano essere sfiorati dall’idea di comprare azioni Fincantieri cavalcando proprio il recente crollo. Del resto stiamo parlando di un titolo che avrà fatto accendere un alert negli ultimi giorni ma da inizio 2025 resta apprezzato del 125%. Il punto è proprio questo: le azioni Fincantieri, sfruttando il forte appeal per la difesa, sono cresciute tantissimo nel lungo termine e non ci sarebbe niente di strano se, con il cambio della narrativa sulla guerra, fosse arrivato il momento di fisiologiche prese di profitto. Se così dovesse essere, il crollo degli ultimi giorni potrebbe presto esaurirsi. In caso contrario sarebbe invece più difficile chiudere questa fase.

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Le cause del crollo delle azioni Fincantieri

La strada per la pace in Ucraina è ancora lunga, tuttavia proprio nell’ultima settimana c’è stato un cambio di prospettiva sugli eventi. Le trattative indirette tra le parti si sono fatte più serrate e qualche apertura inizia a vedersi sia lato Mosca che lato Kiev. E’ in questo contesto che tutte le azioni della difesa sono andate a picco. A Piazza Affari è crollata Leonardo ma anche sulle altre borse europee si sono visti segnali di crescente insoddisfazione per le big delle armi (Rheinmetall a Francoforte, Thales a Parigi, BAE Systems al Londra). Fincantieri si è ritrovata immischiata in questa dinamica forse anche più delle stesse big essendo cresciuta tantissimo nell’ultimo anno.

Coincidenza ha voluto che il crollo è arrivato proprio nel momento in cui il consiglio di amministrazione di Fincantieri ha approvato il nuovo Piano Industriale al 2030. Zeppo di target ambiziosi, il business plan ha però sollevato qualche dubbio circa la sua reale fattibilità. Non pochi investitori hanno infatti ragionato circa la possibilità che gli obiettivi possano essere raggiunti se la tensione geopolitica dovesse calare. Intendiamoci: non ci sono motivi per pensare che su armi e difesa ci possa essere un cambio di passo ma il clima non è più quello di “moda” negli ultimi mesi e il piano industriale Fincantieri è arrivato forse al momento meno adatto per poter essere accolto positivamente.

Non è da escludere che, più in là e a mente più lucida, gli investitori possano riscoprire la realtà portata del business plan che, tra l’altro, punta a raggiungere nel 20230 quota 12,5 miliardi di euro per i ricavi (+40% rispetto al 2024) e quota 1,25 miliardi per l’Ebitda (+90% rispetto all’ultimo esercizio). Insomma sono presenti target che possono fare la storia di Fincantieri e per questo la reazione glaciale del mercato è fuori luogo.

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Comprare azioni Fincantieri o meglio limitarsi ad osservare?

C’è spaccatura tra gli analisti in merito alla posizione che conviene adottare sulle azioni Fincantieri. Il crollo viene interpretato in modi differenti. Se per Mediobanca le azioni Fincantieri continuano ad essere destinate a fare meglio del settore di riferimento e quindi resta il rating outperform, sia per Kepler Cheuvreux che per Equita sono solo da tenere (rating hold).

Molto diversi anche gli obiettivi di prezzo. Piazzetta Cuccia resta ottimista e infatti pur con riduzione del target price a 23 euro, continua a vedere un buon potenziale di rialzo rispetto ai prezzi attuali; viceversa Equita ha tagliato da 20 a 18,5 euro e Kepler è addirittura più pessimista visto che non va oltre il reiterato 17 euro. In tutte e tre le valutazioni c’è insito potenziale di rialzo ma una cosa sono i 23 euro di Mediobanca e un’altra i 17 di Kepler.

Tra le tre valutazioni quella più completa è quella della sim milanese. In essa l’accento è posto sulla recente decisione di prorogare la scadenza di un finanziamento concesso a Virgin Cruises e avente ad oggetto la consegna di una nave avvenuta a dicembre 2023. A seguito di questa decisione, Equita non esclude che per effetto del mancato incasso del credito dato a Virgin Cruises, la leva finanziaria di Fincantieri possa arrivare a 3 volte il rapporto debito netto / ebitda ossia nella parta alta del range indicato dalla quotata.

Cosa fare con le azioni Fincantieri in borsa: il quadro tecnico

In concomitanza con il crollo delle azioni Fincantieri, i volumi sul titolo sono esplosi. Nelle ultime due sedute sono stati scambiati pezzi tre volte superiori alla media. E’ palese che molti investitori si stanno alleggerendo (e altri stanno comprando su prezzi più bassi rispetto a quelli di 4 settimane fa). Detto questo, dal punto di vista tecnico, in appena due giorni sono andati a farsi friggere una serie di livelli tecnici molto importanti.

Nell’area attorno a 16,3 euro stazionavano i minimi degli ultimi 4 mesi. E sono saltati. La prosecuzione del trend al ribasso ha poi prima insidiato e poi travolto anche la media mobile di lungo periodo.

Il segnale più critico in assoluto però è la rottura di quota 16 euro che ha praticamente aperto la porta ad un indebolimento grafico complessivo. Ora l’obiettivo potrebbero essere i 15 euro, livello che, se insidiato, significherebbe pressione sulla trendline ascendente che si muove dai minimi di ottobre. Questa sarà la portata della seduta di oggi.

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Questo articolo è stato redatto a solo scopo informativo e non si può considerare in alcun modo un’indicazione operativa. Il sito web non garantisce la correttezza e non si assume la responsabilità sull’utilizzo delle informazioni riportate.