risultati trimestrali di Eni
Conti trimestrali di Eni sotto ai riflettori (www.risparmioggi.it)

La pubblicazione dei conti trimestrali pone le azioni Eni in pole position in vista dell’apertura degli scambi a Piazza Affari. Il colosso energetico, infatti, potrebbe subito registrare importanti variazioni di prezzo in scia alla decisione del management di rivedere al rialzo alcuni parametri finanziari e operativi relativi a tutto il 2025. Ricordiamo che le azioni Eni sono reduci da sette sedute consecutivi tinte di verde avendo beneficiato, tra l’altro, del rialzo delle quotazioni petrolifere. La speculazione che oggi molti trader potrebbero andare a fare riguarderebbe quindi proprio la trimestrale Eni: riuscirà a dare altra visibilità al titolo?

Di certo per rispondere a questa domanda è necessario andare ad analizzare più nel dettaglio come è andata nel terzo trimestre 2025 e nei primi nove mesi dell’esercizio. Interessano ovviamente i risultati ma forse ancora di più il rapporto con quelle che erano le previsioni della vigilia.

Ricavi Eni in calo nei primi nove mesi del 2025

Eni ha chiuso i primi nove mesi dell’esercizio 2025 con una flessione dei ricavi della gestione caratteristica e della produzione di idrocarburi. Il primo parametro ha registrato un calo del 6% a quota 61,54 miliardi di euro contro i 61,54 miliardi di euro di un anno fa mentre il secondo ha evidenziato una contrazione dell’1% a 1,69 milioni di boe/giorno sempre anno su anno. Ancora l’utile operativo proforma adjusted è calato a 9,36 miliardi di euro, -19% rispetto ai 11,62 miliardi messi a segno un anno. Sulla flessione a doppia cifra di questo parametro è intervenuto lo stesso management di Eni che ha precisato ENI ha precisato che il rosso è da attribuire al ribasso delle quotazioni del brent e all’andamento del cambio Eur/Usd. Ovviamente giù il proforma e giù anche l’utile operativo adjusted che si è fermato a 6,56 miliardi di euro. Per finire con il lato finanziario, risultato netto adjusted di Eni nei primi tre trimestri dell’esercizio 2025 è stato positivo per 3,79 miliardi di euro, dato molto più basso dei 4,37 miliardi contabilizzati un anno fa.

Nel complesso, quindi, molti dei parametri sui nove mesi hanno evidenziato un peggioramento.

Trimestrale Eni in linea con in primi nove mesi

Il solo terzo trimestre di Eni non ha messo in evidenza segnali di discontinuità rispetto al primo semestre. In particolare il risultato operativo proforma adjusted è stato positivo per 3 miliardi di euro ma in ribasso del 12% rispetto ai 3,4 miliardi di un anno fa mentre l’utile operativo adjusted ha segnato una contrazione a 2,07 miliardi di euro. In calo anche il risultato netto adjusted che è sceso a 1,25 miliardi contro gli 1,27 miliardi di un anno fa. In controtendenza invece la produzione di idrocarburi che nel solo terzo trimestre è salita del 6% attestandosi a quota 1,76 milioni di boe/giorno. Proprio la produzione trimestrale ha battuto le attese degli analisti che erano ferme a 1,72 milioni di barili equivalenti al giorno.

Sempre in relazione a quelle che erano le previsioni, il consensus sul terzo trimestre puntava su un utile operativo proforma adjusted a quota 2,81 miliardi di euro e su un netto sempre adjusted pari a 1,02 miliardi di euro.

Il rapporto tra come è andata la trimestrale di Eni e le previsioni della vigilia è un primo assist da considerare per provare a intuire quale sarà la direzione che il titolo potrebbe prendere fin dal primo minuto di scambi.

Ad impattare ancora di più sulla direzione dei prezzi, però, potrebbe essere la decisione di Eni di migliorare le previsioni su tutto l’esercizio 2025. In un contesto i conti dei primi nove mesi dell’anno sono andati peggio delle attese della vigilia, la revisione migliorativa della guidance potrebbe fare la differenza.

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Le previsioni di Eni su tutto l’esercizio 2025

A sorpresa il management del Cane a sei zampe ha deciso di rivedere le stime finanziarie su tutto il 2025. Alla luce di un nuovo contesto, il flusso di cassa operativo al 31 dicembre viene ora visto a 12 miliardi euro, 500 milioni in più rispetto alla stima precedente. In rialzo anche le previsioni sulle iniziative di cassa (da 3 miliardi a 4 miliardi) e quella sulla produzione attesa di petrolio e gas portata nel range tra 1,71-1,72 milioni di boe/giorno. In particolare nel solo quarto trimestre la produzione è vista a 1,8 milioni di boe/giorno, dato che confermerebbe il trend di crescita che, come si vede dalla trimestrale, è già emerso nel terzo trimestre.

Rivista anche la remunerazione degli azionisti ma non, ovviamente lato cedola (il dividendo Eni 2026 resta a 1,05 euro con ripartizione in quattro tranche di cui seconda di 0,26 euro in stacco il prossimo 24 novembre). Ad essere oggetto di miglioramento è la componente buyback con un aumento di 300 milioni di euro della portata del piano di acquisto di azioni proprie rispetto a quanto indicato nel Capital Market Update (il nuovo ammontare è di 1,8 miliardi di euro circa).

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