Le azioni Banco BPM sembravano essere avviate ad una chiusura di scambi in rialzo ma a seguito della pubblicazione dei conti dei primi nove mesi dell’esercizio 2025 il trend è completamente cambiato. I prezzi della quotata sono infatti passati dai 12,8 euro delle 16 fino ai 12,5 euro di solo mezzora dopo. In mezzo la diffusione alla comunità finanziaria della trimestrale.
Dopo lo scivolone chiaramente innescato dai conti trimestrali (o per lo meno dai alcuni dei parametri), le azioni Banco BPM hanno recuperato parte del passivo allontanandosi dai minimi intraday in area euro 12,48 per attestarsi attorno a 12,56 euro nell’ultima mezzora di contrattazioni. Se questo dovesse essere il prezzo delle azioni Banco BPM alla chiusura della seduta, ci sarebbe comunque un passivo dell’1,1% rispetto a ieri. La contrazione non sarebbe comunque un segnale preoccupante anche perchè il titolo bancario è da tempo in fase rialzista rispetto ai minimi raggiunti raggiunti in area 12 euro a metà ottobre. Non solo ma nonostante il calo di circa 2 punti percentuali messo a segno nell’ultimo mese, il titolo BAMI resta in rialzo di ben il 67% da inizio anno.
Premesso questo, vale comunque la pena dare uno sguardo più da vicino a come è andato il trimestre di Banco BPM. Obiettivo è cogliere eventuali spunti anche in vista della seduta di borsa di domani quando ci potrebbe essere una valutazione più a freddo.
XTB
- ✅ Zero commissioni su azioni e ETF reali*
- ✅ A partire da 10€
- ✅ Interessi sui fondi non investiti
- ✅ Cashback 1% su ewallet PRO
Ricavi e redditività nei primi nove mesi 2025 di Banco BPM
Banco BPM ha chiuso i primi nove mesi del 2025 con un utile netto di 1,66 miliardi di euro, in lieve contrazione (-1,8%) rispetto agli 1,7 miliardi contabilizzati nello stesso periodo del 2024. Al netto delle componenti non ricorrenti, il risultato netto si attesta a 1,46 miliardi di euro (1,37 miliardi a perimetro costante), confermando la solidità del modello di business e la capacità del gruppo di generare utili operativi in un contesto di normalizzazione dei tassi di interesse.
I proventi operativi sono cresciuti del 5% a 4,48 miliardi di euro, evidenziando un miglioramento della componente commissionale e un’efficace gestione delle leve di redditività nonostante il calo del margine di interesse. Quest’ultimo si è ridotto a 2,36 miliardi di euro, segnando un decremento dell’8,7% rispetto ai 2,58 miliardi dei primi nove mesi del 2024. La contrazione è attribuibile principalmente alla compressione dello spread commerciale, effetto diretto della dinamica dei tassi di mercato.
In controtendenza, le commissioni nette che hanno mostrato un incremento del 18,1%, raggiungendo 1,83 miliardi di euro, sostenute dal contributo dei servizi di gestione, consulenza e bancassicurazione. Il risultato premia la strategia del gruppo volta alla diversificazione dei ricavi e alla progressiva riduzione della dipendenza dal margine di interesse.
Dal lato dei costi, l’indicatore di efficienza cost/income si è attestato al 45,5%, in miglioramento rispetto al 46,7% dei primi nove mesi del 2024. La riduzione conferma l’efficacia delle politiche di contenimento dei costi e l’impatto positivo dei progetti di digitalizzazione e razionalizzazione operativa. Le rettifiche nette su finanziamenti verso clientela si sono mantenute su livelli contenuti, pari a 254,5 milioni di euro.
Focus su aggregati patrimoniali e qualità del credito
A fine settembre 2025 gli impieghi netti alla clientela di Banco BPM risultavano pari a 98,8 miliardi di euro, in lieve calo rispetto ai 99,8 miliardi di inizio anno. La contrazione è stata il risultato di una diminuzione sia nelle esposizioni performing (-0,8%) sia in quelle non performing, che hanno mostrato una flessione del 14,5%.
Ancora nel periodo di riferimento, le esposizioni deteriorate nette (sofferenze, inadempienze probabili e scadute/sconfinate) sono ammontate a 1,4 miliardi di euro, con una incidenza del 2,5% sugli impieghi lordi, in miglioramento rispetto al 2,8% di inizio anno e al 3,1% del 30 settembre 2024. L’indice di copertura del totale dei crediti deteriorati si è attestato al 45,7%, in crescita rispetto al 44,6% di fine 2024 confermando l’prudente approccio alla gestione del rischio creditizio.
Per finire, sul fronte patrimoniale, il Common Equity Tier 1 ratio della banca è stato pari al 14,36%, in aumento rispetto al 14,15% registrato al 30 giugno 2025. Il rafforzamento del capitale regolamentare è derivato principalmente dall’aumento dell’utile netto generato, al netto del payout atteso, e dalla riduzione degli elementi da dedurre.
Freedom24
- ✅ Azioni gratis con codice WELCOME
- ✅ Oltre 43.000 azioni e ETF disponibili
- ✅ Nessun deposito minimo richiesto
- ✅ Azioni FTSE MIB disponibili
- ✅ Assistenza clienti in italiano
Guidance 2025 del tutto confermata
Il management ha confermato la guidance di utile netto per l’intero esercizio 2025 a quota 1,95 miliardi di euro come già in predenza indicato. Su questo punto, quindi, non c’è niente di nuovo se non la precisazione che nei primi nove mesi è stato già stato conseguito circa l’85% dell’obiettivo annuale. Questo risultato conferma la visibilità sui margini di fine esercizio e la resilienza del modello operativo, nonostante l’incertezza legata al contesto macroeconomico e monetario.
Sempre in tema di previsioni, le commissioni sono attese a fine anno in ulteriore crescita grazie al recupero della stagionalità post-estiva e al potenziamento delle sinergie commerciali con Anima Holding, partner strategico nel risparmio gestito.
Seguici su Telegram! Iscriviti qui
Questo articolo è stato redatto a solo scopo informativo e non si può considerare in alcun modo un’indicazione operativa. Il sito web non garantisce la correttezza e non si assume la responsabilità sull’utilizzo delle informazioni riportate.















