Bitcoin con BAN cancellato
Vanguard revoca BAN agli ETF Bitcoin (www.risparmioggi.it)

La decisione di Vanguard di revocare il divieto storico alla negoziazione di ETF Bitcoin rappresenta uno degli eventi più rilevanti di fine 2025 per gli investitori istituzionali e per il mercato crypto nel suo complesso. Riprova ne è il fatto che già poche ore dopo l’annuncio, Bitcoin si era riportato in area 94.000 dollari registrando uno dei movimenti intraday più significativi delle ultime settimane. Ovviamente il “Vanguard Effect” è stato amplificato dalle quotazioni depresse della crypto a maggiore market cap e quindi, lato speculativo, diventa cruciale capire cosa sarebbe avvenuto se lo stop al BAN sugli ETF Bitcoin di Vanguard fosse arrivato in un momento in cui il valore del BTC fosse stato “normale”.

Di certo l’apertura di uno dei più grandi gestori di asset al mondo a ETF su Bitcoin non è da intendersi solo come una scelta operativa ma al contrario è un segnale politico e strategico che potrebbe cambiare l’equilibrio degli afflussi istituzionali, già dominati da player come BlackRock e Fidelity.

Vanguard cambia posizione su ETF Bitcoin: da scetticismo storico a apertura regolamentata

Per anni Vanguard ha mantenuto una delle posizioni più rigide del settore tradizionale nei confronti delle criptovalute. La narrativa era chiara: gli asset digitali non garantivano flussi di cassa, mancavano di valore intrinseco e non erano coerenti con una strategia previdenziale di lungo periodo. Di conseguenza, già nel 2024 la società aveva escluso la possibilità di negoziare ETF su Bitcoin sulla propria piattaforma, andando persino a limitare l’accesso dei clienti a fondi crypto di terze parti.

Questa rigidità, tuttavia, ha generato un malcontento crescente nella base utenti, che in parte ha deciso di spostare capitali verso intermediari più aperti alle nuove asset class. La pressione della clientela, unita all’enorme successo degli ETF spot su Bitcoin negli Stati Uniti, ha spinto il gruppo a rivedere la propria politica interna.Con la fine del BAN, gli utenti possono ora negoziare ETF basati su Bitcoin spot. Pur non avendo annunciato l’intenzione di lanciare prodotti proprietari, Vanguard, con la sua mossa, ha praticamente riconosciuto che il mercato ha superato diversi stress-test di volatilità e che la domanda è ormai strutturale.

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Il Vanguard Effect: cosa ha mosso il prezzo di Bitcoin

Il rally di Bitcoin registrato nelle ore successive alla revoca del BAN non è stato un movimento isolato, ma un effetto domino alimentato dall’ingresso potenziale di nuova domanda istituzionale. Secondo alcuni analisti, tra cui Eric Balchunas, il cosiddetto Vanguard Effect si è manifestato quasi immediatamente: l’accesso di milioni di investitori conservativi a ETF crypto ha creato l’aspettativa di nuovi flussi di capitale.

A rafforzare l’effetto, l’ondata di attività relativa all’ETF spot IBIT di BlackRock, che nelle prime due ore della sessione ha superato 1,8 miliardi di volumi, segnalando interesse crescente da parte di investitori tradizionali e wealth manager.

Con una sola decisione, Vanguard ha ampliato la platea potenziale del mercato crypto, offrendo accesso a un segmento tipicamente più prudente ma estremamente capitalizzato: investitori near-retirement, consulenti fiduciari e utenti orientati a prodotti regolamentati a basso costo.

Un cambiamento strutturale o un semplice rimbalzo?

Nonostante la fiammata iniziale, il mercato resta diviso sulla portata effettiva della mossa. È plausibile immaginare un afflusso consistente e continuo di capitali conservativi verso ETF crypto? Oppure l’impatto sarà limitato a un boost temporaneo, legato più alla rimozione del vincolo che a un reale cambio di strategia da parte degli investitori tradizionali?

Le opinioni non sono univoche. Alcuni analisti ritengono che la maggior parte degli investitori di Vanguard, spesso con un profilo avverso al rischio, potrebbe non convertire immediatamente la propria asset allocation in prodotti crypto. Sempre secondo Balchunas, la fetta di clientela davvero bloccata dal BAN sarebbe piccola, e gli afflussi organici potrebbero richiedere mesi prima di consolidarsi.

In altre parole: l’accesso è il primo passo, ma non implica automaticamente un cambio di comportamento.

Perché la svolta di Vanguard è comunque cruciale

Pur con tutte le cautele, l’apertura di Vanguard agli ETF su Bitcoin rappresenta uno spartiacque strategico per almeno cinque motivi:

  • normalizzazione definitiva del prodotto ETF crypto: non è necessario essere dei grandi esperti per comprendere che quando anche l’ultimo grande gestore scettico apre ai prodotti crypto regolamentati, il mercato viene implicitamente validato. Lo stop allo storico BAN elimina uno degli argomenti più usati contro l’integrazione delle crypto nei portafogli tradizionali
  • accesso per investitori ultra-conservativi: la base utenti di Vanguard è tra le più prudenti al mondo. Anche piccole allocazioni da parte di questo segmento possono muovere miliardi sul mercato
  • aumento della competizione tra gestori: BlackRock e Fidelity hanno dominato il 2024 con volumi record. L’ingresso di Vanguard, anche solo come piattaforma distributiva, aumenta l’arena competitiva e potrebbe portare a una riduzione dei costi e a maggiore innovazione
  • potenziale attivazione dei consulenti finanziari: con il BAN rimosso, migliaia di consulenti registrati potranno finalmente includere ETF BTC nei portafogli dei loro clienti, con allocazioni sistematiche e piani di investimento programmati
  • segnale macro per il ciclo 2025–2026: la decisione di Vanguard è arrivata in un contesto di crescente maturità del mercato: ETF spot, volumi regolamentati, custodia istituzionale e maggiore chiarezza normativa. Da ora è più probabile una partecipazione istituzionale duratura.

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Scenari futuri: cosa aspettarsi nei prossimi mesi

I prossimi mesi diranno se la mossa di Vanguard sarà l’inizio di una nuova fase di afflussi istituzionali o sarà semplicemente un aggiustamento tattico (e in tal caso il rally che si è attivato dopo la decisione del gestore sarebbe quasi del tutto frutto delle quotazioni depresse di BTC). Premesso questo, gli investitori orientati agli ETF crypto dovrebbero tenere d’occhio almeno tre ambiti:

  • i flussi mensili su IBIT, FBTC e sugli ETF multi-asset disponibili su Vanguard: saranno loro ad indicare la la reale profondità della domanda conservativa
  • il comportamento del prezzo nei periodi di volatilità perchè un mercato sostenuto da capitali istituzionali tende a generare pullback meno profondi e rally più progressivi
  • il lancio di eventuali nuovi prodotti regolamentati: se Vanguard dovesse lanciare ETF proprietari (come ha fatto BlackRock per intendersi) il segnale sarebbe ancora più forte.

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Questo articolo è stato redatto a solo scopo informativo e non si può considerare in alcun modo un’indicazione operativa. Il sito web non garantisce la correttezza e non si assume la responsabilità sull’utilizzo delle informazioni riportate.