soldati e logo di Leonardo
Forte ribasso per le azioni Leonardo (www.risparmioggi.it)

Con il ribasso del 2,7% e i prezzi a 49,4 euro, le azioni Leonardo portano il passivo dell’ultimo mese al 6,5%. La fiammata che lo scorso 8 ottobre aveva condotto il colosso del settore difesa fino a oltre 56 euro sembra oramai appartenere quasi ad un’altra era anche perchè la flessione odierna di Leonardo arriva dopo un’ottava difficile, la scorsa, da cui è separata solo da due sedute all’insegna del classico rimbalzo tecnico. In questa situazione è quasi inevitabile che gli investitori si dividano in due categorie: chi ha acceso un faro perchè vede nella debolezza dell’ultimo mese la possibilità di comprare azioni Leonardo a prezzi non allucinanti e chi invece, sul fronte opposto, inizia a pensare di aver sbagliato ad entrare sul titolo ai massimi ipotizzando che la festa del settore difesa possa davvero essere finita.

Perchè il nocciolo della questione è proprio questo: il forte calo registrato oggi dalle azioni Leonardo è il segnale che la “moda” del settore difesa stia per finire? Il dubbio è giusto che ci sia perchè, contrariamente a quello che qualche scettico potrebbe pensare, non ci sono notizie price sensitive che possano spiegare la caduta di Leonardo.

Il titolo, insomma, non va in rosso per un qualche preciso motivo e ciò, se vogliamo, rende tutto ancora più incerto anche perchè pure gli altri titoli europei del settore difesa non se la stanno passando bene.

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Giù il sipario sul buyback 2025 di Leonardo

Lunedì scorso è stato diffuso l’ultimo aggiornamento del piano di acquisto di azioni proprie di Leonardo. La notizia ha impatto positivamente sul titolo solo nella sessione di ieri. Già oggi la novità è passata in secondo piano. Eppure non si trattato di un push di scarsa entità visto che l’operazione, avvenuta lo scorso 6 novembre 2025, ha interessato complessive 95.003 azioni proprie ad un prezzo medio ponderato di 49,4209 euro per azione mentre il controvalore è stato pari a 4.695.132,81 euro.

Questa operazione, però, ha sancito il completamento del piano di buyback varato in linea a quanto disposto dall’assemblea degli azionisti dello scorso 26 maggio. Ad esito dell’attuazione di tutto il programma, Leonardo risulta aver acquistato 600.000 azioni proprie pari allo 0,1038% circa del capitale sociale della quotata e per un controvalore complessivo di 29.708.326,07 euro. Tenendo anche conti dei titoli propri già in portafoglio, il colosso della difesa detiene ora un totale di 1.224.723 azioni proprie, pari allo 0,2118% del suo capitale sociale.

Giù il sipario sul piano di acquisto di azioni proprie, quindi, e inevitabile anche venir meno di un elemento di visibilità.

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Azioni Rheinmetall come Leonardo: i prezzi del settore difesa sono troppo alti?

Niente notizie price sensitive alla base di un ribasso di così ampia portata ma, come dicevamo prima, destino ribassista condiviso anche con le altre big del settore europeo della difesa. Mentre a Milano le azioni Leonardo cedono il 2,7%, a Francoforte sono le Rheinmetall ad essere in difficoltà con un calo del 2,5% e conseguente aggiornamento del passivo mensile al 7,7%.

In questo caso ad aver incentivato le vendite ci potrebbe essere stato il taglio di target price deciso da BofA. Il passaggio del prezzo obiettivo da 2225 euro a 2200 euro potrebbe aver dato l’assist per vendere. Più di questo non viene da pensare anche perchè la banca Usa non ha toccato il rating buy sulle azioni BofA Securities che quindi restano da comprare. Non poteva essere diversamente visto che il contractor tedesco della difesa ha ribadito la sua intenzione di arrivare entro il 2030 ad un range di vendite tra i 40 e i 50 miliardi di euro, con una crescita vigorosa a partire dal 2027 grazie all’aumento della produzione di munizioni e un ulteriore slancio in avanti nel 2028-2029 grazie al boom della produzione di veicoli militari e apparati di elettronica per la difesa aerea.

Tuttavia gli analisti hanno deciso di tagliare leggermente le stime a causa dell’aggiornamento sui margini del terzo trimestre che la quotata tedesca ha condotto. Nonostante però la flessione del prezzo obiettivo, lo stesso nuovo target price implica un potenziale di rialzo sulle azioni Rheinmetall di circa il 24%. Non poco per un titolo che da inizio anno è salito già del 190%.

La situazione delle azioni Leonardo non è tanto diversa. Anche il gruppo italiano, infatti, di recente ha incassato due view bullish e anche in questo caso i prezzi obiettivo implicano un buon upside. JP Morgan con il suo overweight suggerisce di tenere sempre alto il peso delle azioni Leonardo nel portafoglio anche perchè c’è spazio di crescita fino a 58 euro. Bernstein con il suo outperform dice invece che le azioni Leonardo faranno meglio della concorrenza perchè possono salire fino a 55 euro. Nulla di cui stupirsi visto che, durante la conference call di presentazione dei conti trimestrali, l’ad Cingolani ha lanciato un assist potentissimo: c’è la possibilità che Leonardo possa anche superare i suoi obiettivi.

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Il quadro tecnico di Leonardo è negativo nel breve termine

E allora visto che non ci sono notizie alla base del forte calo di Leonardo e visto che il posizionamento stesso degli analisti resta positivo, è all’analisi tecnica che è il caso di guardare. Ed è qui che emerge un aspetto centrale: Leonardo, ultimamente, performa peggio del Ftse Mib. Detto questo c’è un’area da tenere d’occhio: quella dei 49,3 euro. Oggi, a causa delle forti vendite, il titolo l’ha bucata sia pure per un momento (il minimo intraday è stato raggiunto a 498,25 euro) per poi riportarsi sopra di essa. Se ci dovesse essere un cedimento più prolungato non è da escludere che Leonardo possa spingersi ancora più sotto perchè, in fin dei conti, è lo scenario di breve termine che sembra essere improntato alla negatività. Al rialzo, la prima resistenza resta sempre a quota 50,3 euro.

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