Scegliere la banca con cui gestire risparmi, stipendi o investimenti richiede oggi un livello di attenzione maggiore rispetto al passato. L’accesso ai servizi digitali ha ampliato le possibilità, ma ha anche moltiplicato il numero di istituti tra cui orientarsi. Per capire se una banca è realmente solida, esistono indicatori chiari e pubblici, riconosciuti dalle autorità europee, che consentono di valutarne stabilità e sostenibilità nel tempo. I più importanti sono il CET1 ratio, l’NPL ratio e il cost/income ratio.
Indice
CET1 ratio: il livello di capitale che protegge dai rischi
Il CET1 ratio (Common Equity Tier 1) indica quanto capitale di alta qualità la banca possiede rispetto ai rischi assunti. È un parametro fondamentale perché esprime la capacità dell’istituto di sopportare eventuali perdite senza ridurre l’operatività o mettere a rischio i depositi. Le soglie minime regolamentari forniscono un riferimento, ma ciò che conta davvero è il margine rispetto ai requisiti e la continuità nel tempo.
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Una banca stabile mantiene il CET1 su valori coerenti e non lo lascia scendere nei periodi di tensione economica. Il confronto tra banche simili per dimensioni e attività permette di capire se quel margine è frutto di gestione prudente o di scelte temporanee.
NPL ratio: la qualità dei prestiti concessi dalla banca
L’NPL ratio (Non-Performing Loans) misura la quota di prestiti che i clienti non stanno restituendo regolarmente. Se il valore è elevato, significa che una parte rilevante del credito concesso rischia di trasformarsi in perdita. Un NPL ratio basso, invece, indica che la banca valuta e gestisce il rischio creditizio in modo attento, monitorando la clientela e intervenendo prima che le difficoltà diventino insolvenze conclamate.
Negli ultimi anni molte banche hanno ridotto gli NPL tramite cessioni e procedure più strutturate, ma l’analisi andrebbe sempre interpretata nel tempo: il dato è significativo se deriva da una cultura del credito prudente, non solo da operazioni straordinarie.
Cost/income ratio: l’efficienza nell’erogazione dei servizi
Il cost/income ratio racconta quanto costa alla banca generare i propri ricavi. Un valore contenuto indica modelli operativi efficienti, processi modernizzati e capacità di sostenere la struttura con margini adeguati. Al contrario, un cost/income elevato può segnalare inefficienze interne o modelli troppo dipendenti da strutture fisiche costose.
Tuttavia, non va interpretato in modo semplicistico: una banca con una forte presenza territoriale può sostenere costi più alti per offrire consulenza diretta e servizi più personalizzati. Ciò che davvero conta è la sostenibilità nel medio periodo, cioè la capacità di mantenere equilibrio tra costi, ricavi e qualità del servizio.
Interpretare insieme i tre indicatori
CET1, NPL e cost/income non vanno letti separatamente. Una banca può avere molto capitale, ma un modello operativo poco efficiente, oppure un buon livello di efficienza ma un portafoglio crediti fragile. La solidità emerge dalla coerenza tra questi dati nel tempo. Una banca solida e meno rischiosa è quella che mantiene un CET1 adeguato, controlla con continuità la qualità del credito e gestisce i costi con equilibrio, investendo in tecnologia senza sacrificare la qualità del servizio.
Valutare questi parametri significa scegliere non solo una banca “oggi conveniente”, ma una banca stabile nel tempo. Una struttura patrimoniale solida riduce il rischio di cambi improvvisi nelle condizioni commerciali. Una gestione prudente dei crediti evita tensioni interne che potrebbero riflettersi sulla clientela. Un modello operativo efficiente permette di mantenere servizi evoluti e costi sostenibili.
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