Azioni Campari scontate protagoniste della prima seduta settimanale. La notizia del maxi-sequestro di titoli arrivata lo scorso venerdì a mercati chiusi rischia di tradursi, almeno all’inizio, in in sell-off sulla quotata beverage. Una reazione di questo tipo potrebbe essere “agevolata” dal fatto che proprio le azioni Campari sono state le protagoniste della scorsa ottava con una progressione di 4 punti percentuali tondi in gran parte ascrivibile al balzo a doppia cifra messo a segno dopo la pubblicazione dei conti trimestrali. Insomma viene quasi spontaneo pensare alla concretizzazione della classica combinata tra notizia dal potenziale impatto negativo e prezzi reduci da un rialzo.
Cosa fare allora in borsa con le azioni Campari?
Per rispondere a questa domanda va anzitutto inquadrata nella sua esatta portata proprio la notizia del sequestro di azioni Campari. Vediamo allora cosa è successo.
Azioni Campari sequestrate: i fatti
La Guardia di Finanza ha eseguito un decreto di sequestro preventivo pari a circa €1,29 miliardi nei confronti della holding lussemburghese Lagfin S.C.A. che, da tempo, è la principale azionista di Campari.
Il provvedimento rientra in una più vasta indagine che ipotizza i reati di dichiarazione fraudolenta mediante altri artifici e responsabilità amministrativa delle persone giuridiche.
L’inchiesta ha avuto origine da una verifica fiscale che ha coinvolto Lagfin in seguito a una fusione per incorporazione con la propria controllata italiana, titolare del pacchetto azionario di maggioranza di Campari. Secondo le contestazioni, nel processo di fusione non sarebbero state dichiarate plusvalenze da exit tax per circa 5,3 miliardi di euro, maturate in capo alla società italiana e non tassate al momento del trasferimento all’estero degli asset. Secondo l’ipotesi di reato, attraverso una serie di operazioni complesse, il gruppo avrebbe solo formalmente mantenuto in Italia un ramo d’azienda, mentre la gestione effettiva sarebbe stata svolta dalla casa madre lussemburghese.
Cosa significa, praticamente, sequestro delle azioni Campari? In pratica gli inquirenti hanno apposto un vincolo su tutte le azioni CPR che sono detenute da Lagfin, fino alla concorrenza dell’importo contestato ossia fino a un ammontare di 1,29 miliardi di euro. Non è necessario conoscere la composizione dell’azionariato della quotata beverage per intuire che il “blocco” riguarda una grossa fetta dei titoli Campari.
E’ anche per questo motivo se la stessa Lagfin non ha perso tempo e già nel week-end ha diramato una nota di replica in cui si afferma che il sequestro non è un fulmine a ciel sereno ma si va ad inquadrare in un contenzioso fiscale in corso da anni e che il “vincolo” non riguarda in modo diretto le azioni Campari né tantomeno crea dei problemi sul controllo del gruppo milanese. Infine la Lagfin ha rivendicato di aver agito nel pieno rispetto della normativa vigente.
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Cosa potrebbe succedere alle azioni Campari dopo il sequestro
Al di là dei fatti specifici, è innegabile che il sequestro introduce un rischio reputazionale e legale per la capogruppo di controllo.
Tuttavia, poiché il procedimento non coinvolge direttamente il business operativo di Campari né le sue controllate, almeno per adesso, l’sulla struttura operativa del gruppo potrebbe essere alquanto limitato.
Questo in termini 100% razionali. Ma il mercato è fatto anche di irrazionalità e quindi è quasi assodato l’avvio di una fase di volatilità sul titolo fermo restando che se dovessero emergere altri sviluppi negativi, come accertamenti aggiuntivi o contenziosi con effetti patrimoniali sul Gruppo, la reazione sulle azioni Campari potrebbe essere ancora più dura.
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Cosa fare con le azioni Campari a seguito del sequestro?
I precedenti storici sono il punto di riferimento necessario per provare a capire cosa fare con le azioni Campari nel day-after. In casi simili la reazione del giorno dopo è sempre stata all’insegna della vendite, il più delle volte da imputare all’emotività piuttosto che a fatti reali. E infatti la storia dice che sono i grandi investitori ad alleggerirsi ogni qual volta un titolo è coinvolto in vicende giudiziarie. Nel caso specifico di Campari ci sarebbe anche il terreno favorevole rappresentato dal forte rialzo registrato la scorsa settimana. La reazione immediata può innescare proprio quella fase di alta volatilità cui accennavamo nel precedente paragrafo. Quindi movimenti bruschi anche significativi potrebbero caratterizzare tutti i prossimi giorni.
E dopo?
E’ qui che entrano in gioco da un lato il contesto operativo e dall’altro il profilo comunicativo che sarà scelto dal management di Campari.
In questo contesto, i livelli tecnici da monitorare sono quelli nell’area 5,8 – 6 euro per quello che riguarda i supporti e 6,09 euro per quanto concerne le resistenze. Questa è la forchetta di prezzo in cui le azioni Campari si potrebbero muovere almeno fino a quando non dovessero arrivare dall’autorità informazioni più precise in merito all’inchiesta in corso.
Sicuramente la prudenza è di obbligo perchè la situazione è complessa. In teoria, in una fase successiva a quella della reazione di pancia, non si potrebbe neppure escludere un recupero di parte delle posizioni perse ovviamente se Campari dovesse riuscire a convincere il mercato che l’inchiesta è destinata ad avere effetti solo sulla Lagfin e che il gruppo milanese, nella sua totalità, né è del tutto immune ma anzi è realtà solida e con buone prospettive.
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