Nel corso del 2025 il VanEck Gold Miners ETF (GDX) si è distinto come uno degli strumenti più performanti nel panorama degli investimenti tematici registrando un apprezzamento di oltre il 118%. Pur avendo evidenziato un trend rialzista costante nel corso di tutto l’anno, l’ETF GDX ha accelerato ancora di più nell’ultimo mese in scia al rally di settembre delle quotazioni dell’oro. Il risultato raggiunto non è stato un frutto del caso, bensì della convergenza di driver macroeconomici e di una gestione strategica che rende l’ETF VanEck Gold Miners un veicolo di investimento particolarmente interessante per chi desidera esporsi al settore aurifero.
Nei prossimi paragrafi spiegheremo quali sono i motivi per cui il prezzo dell’oro è salito ai nuovi massimi storici per poi analizzare proprio un ETF sull’estrazione come il VanEck Gold Miners cogliendo i motivi per cui riesce a cogliere meglio il rally del metallo giallo.
Indice
Oro ai massimi di sempre: tre fattori macroeconomici a supporto del rally
Almeno tre elementi chiave hanno alimentato il balzo dell’oro ai nuovi massimi storici ispirando la buona performance degli ETF che investono sull’estrazione del metallo giallo. Eccoli nel dettaglio:
- le pressioni inflazionistiche persistenti: va ammesso che l’inflazione, seppur in rallentamento rispetto ai picchi del 2022-2023, continua a mantenersi su livelli superiori agli obiettivi delle principali banche centrali. L’oro, storicamente considerato un bene rifugio in grado di preservare il potere d’acquisto, attrae investitori alla ricerca di protezione contro l’erosione monetaria
- l’accresciuta incertezza geopolitica: la complessità dello scenario internazionale, caratterizzato da tensioni commerciali, conflitti regionali e instabilità politica in aree strategiche, ha rafforzato il ruolo dell’oro come asset difensivo. In un contesto di crescente rischio sistemico, i flussi verso i metalli preziosi tendono ad aumentare
- le attese di politiche monetarie più accomodanti: nella riunione del Fomc di settembre la Fed ha già abbassato i tassi di 25 punti base, tuttavia l’aspettativa che questo possa essere solo l’inizio di un ciclo di ribassi del costo del denaro da parte della banca centrale Usa, riduce il potere di attrattità degli asset remunerativi e favorisce gli investimenti in asset non fruttiferi come l’oro. Il risultato di questa dinamica è un ampliamento della domanda che si riflette direttamente sui prezzi.
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Gli ETF sull’estrazione cavalcano meglio l’oro ai massimi storici
A differenza dell’investimento diretto nel metallo fisico, che sarebbe possibile solo comprando lingotti o, in modo derivato, con i CFD oro, l’esposizione al comparto minerario amplifica i benefici di un rialzo dei prezzi del gold. Le società estrattive, infatti, vedono crescere i margini operativi in misura esponenziale quando il prezzo dell’oro aumenta, poiché i costi di produzione tendono a rimanere relativamente stabili. Questo è il motivo per cui gli ETF sull’estrazione mineraria di oro stanno cavalcando meglio il balzo dell’oro ai massimi di sempre. Strumenti come il GDX, in quanto ETF settoriale, incarnano questa dinamica offrendo agli investitori una sorta di leva naturale sul rally del metallo.
Nel caso specifico del VanEck Gold Miners, poi, c’è un altro elemento strategico che pesa ancora di più rispetto agli altri ETF estrattivi: la recente modifica del benchmark sottostante. L’ETF GDX, infatti, ha abbandonato il NYSE Arca Gold Miners Index per adottare il MarketVector Global Gold Miners Index, nell’ambito di un ribilanciamento periodico. Questa transizione potrebbe avere un impatto molto significativo sulla composizione del portafoglio, aumentando l’esposizione a determinate società o mercati geografici. Per gli investitori ciò significa una potenziale diversificazione più ampia e una migliore aderenza alle dinamiche globali del settore minerario.
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VanEck Gold Miners ETF opinioni: composizione e principali partecipazioni
Il VanEck Gold Miners ETF replica l’indice NYSE Arca Gold Miners che a sua volta ingloba società globali attive nell’estrazione di oro e argento che generano almeno il 50% dei propri ricavi da questo settore. A replica fisica presenta una politica di distribuzione dei dividendi ad accumulazione.
Queste però sono informazioni che si possono reperire su ogni sito. Vediamo allora qualcosa di più particolare.
Con circa 2.284 milioni di euro di asset in gestione e 62 partecipazioni complessive, il l’ETF GDX garantisce una diversificazione significativa. Una caratteristica di questo ETF è però l’assenza di ponderazione uniforme. Spulciando nella lista delle partecipazioni balza subito all’occhio che le prime 10 quote su 62 totali pesano per il 66,3%. In pratica è una manciata di big del settore dell’estrazione mineraria ad occupare le posizioni di rilievo:
- Newmont Corp: 13,34%
- Agnico Eagle Mines: 12,49%
- Wheaton Precious Metals: 8,25%
- Barrick Mining: 7,23%
- Franco-Nevada Corporation: 6,12%
In pratica solo due partecipazioni sono a doppia cifra.
Ad ogni modo le performance di queste quotate del settore estrattivo sono sono state notevoli. Le azioni Newmont, ad esempio, si sono apprezzate dell’89% nel corso del 2025 mentre Kinross Gold. Impressionante ma quasi nulla in confronto al +139% messo a segno nello stesso arco temporale dalle azioni Kinross Gold. Questi titoli e tutti gli altri inclusi nell’indice NYSE Arca Gold Miners, sono stati alla base della traiettoria ascendente dell’ETF GDX.
Metriche di performance e liquidità dell’ETF GDX
Parliamo ora di prestazioni. L’andamento dell’ETF GDX ha evidenzia una tendenza positiva non solo su base annuale, ma anche nei periodi più brevi:
- 1 settimana: +5%
- 1 mese: +20%
- 3 mesi: +39,49%
- anno su anno: +70%
- da inizio 2025: +91%
Un trend di crescita costante nel medio e lungo termine che rafforza la percezione di un mercato toro strutturale, più che di un semplice rimbalzo speculativo. Tra l’altro la solidità dell’ETF GDX è anche testimoniata da una liquidità di mercato elevata, con una media di oltre 22 milioni di azioni scambiate al giorno. Volumi record che significano solo una cosa: gli investitori istituzionali e soprattutto retail hanno la possibilità di entrare e uscire dalle posizioni con efficienza, riducendo il rischio di slippage e migliorando l’operatività complessiva.
Investire sull’ETF GDX per sfruttare meglio l’oro ai massimi?
La domanda cruciale per i potenziali investitori è se l’attuale rally rappresenti un punto di ingresso o se, al contrario, sia già troppo tardi per posizionarsi. Le valutazioni suggeriscono che, pur trovandoci in una fase di apprezzamento significativo, i driver strutturali – inflazione, geopolitica e politiche monetarie – non sembrano destinati a esaurirsi nel breve termine. Inoltre, la leva intrinseca delle società minerarie potrebbe continuare a generare extra-rendimenti rispetto al metallo fisico.
Logicamente ci sono anche tutta una serie di rischi: una eventuale stabilizzazione dei prezzi (ma le previsioni 2025-2026 sull’oro sono rialziste) una revisione delle attese sui tassi d’interesse potrebbe tradursi in correzioni marcate. Per questo motivo, l’ETF GDX sembra essere più adatto a investitori con orizzonte medio-lungo e propensione al rischio moderata-alta, che desiderano diversificare il portafoglio con un’esposizione tematica di natura ciclica.
Premesso questo, l’ETF VanEck Gold Miners potrebbe davvero essere uno degli strumenti più attrattivi per cogliere i benefici del rally dell’oro, offrendo al contempo diversificazione, liquidità e una leva naturale rispetto al prezzo del metallo.
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