Dopo essere arrivate a oltre 8,1 euro nella penultima settimana di agosto, le azioni Enel hanno messo la retromarcia scendendo fino ai 7,76 euro della seduta di ieri. Siamo lontani dai minimi delle ultime 52 settimane a quota 6,52 euro, tuttavia, proprio il ritracciamento avviato nelle ultime settimane e (almeno apparentemente) ancora in atto ha portato il colosso del settore utility a cancellare il rialzo accumulato nell’ultimo mese. Al netto della sessione di borsa di oggi, le azioni Enel ora sono piatte rispetto a un mese fa. Una dinamica che non deve comunque allarmare perchè siamo comunque in presenza di un titolo con un bel 10% da inizio 2025 e un +9,6% su base annua. Piuttosto si tratta di capire se ci potrebbe essere o no lo spazio per un ritorno degli acquisti. Come sempre quelli esposti non sono suggerimenti per investire ma semplici considerazioni basate sui recenti aggiornamenti del quadro fondamentale della quotata.
Indice
Le ragioni per tornare a comprare azioni Enel
Il primo motivo alla base di un possibile ritorno degli acquisti su Enel riguarda proprio le potenziali favorevoli condizioni di partenza. Con i prezzi che viaggiano sui minimi dell’ultimo mese in un contesto generale in cui invece il Ftse Mib ha messo a segno un rialzo dell’1,2%, gli investitori hanno subito un motivo pratico per accendere in faro sul colosso elettrico.
Servono però motivi concreti a supporto di questa riscoperta perchè i prezzi più convenienti rispetto a quelli di agosto da soli non bastano.
E allora ecco altre tre ragioni balzate all’occhio che rientrano nel quadro di analisi fondamentale:
- i nuovi acquisti di azioni proprie
- l’aggiornamento delle previsioni su tutto l’esercizio 2025
- l’effetto di un eventuale upgrade di Fitch sul rating sovrano dell’Italia
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Buyback e aggiornamento delle previsioni sull’esercizio 2025
Tanto per iniziare l’aggiornamento del buyback varato dall’assemblea dei soci del 22 maggio 2025. Nell’ambito di questo piano, nelle sedute comprese tra l’1 e il 5 settembre Enel ha riacquistato 9,3 milioni di azioni proprie al prezzo medio ponderato di 7,80 euro per titolo, per un controvalore complessivo di circa 72,5 milioni di euro.
Di aggiornamento in aggiornamento il piano di riacquisti di Enel, avviato nei mesi scorsi come strumento complementare rispetto alla distribuzione dei dividendi, ha raggiunto risultati consistenti: dall’inizio delle operazioni sono state acquisite oltre 51,7 milioni di azioni, corrispondenti a circa lo 0,51% del capitale sociale, con un investimento superiore ai 406 milioni di euro. Sommando le azioni già presenti in portafoglio, al 5 settembre la partecipazione complessiva di azioni proprie in mano alla società è salita a 62,8 milioni di titoli, equivalenti allo 0,62% del capitale.
Grazie al buyback in atto Enel accresce la remunerazione degli azionisti e al tempo stesso sostiene il suo valore (quindi prezzi di borsa) dando un segnale importante in un contesto di mercato caratterizzato da una crescente alle politiche di ritorno del capitale.
Ci sono poi le previsioni sull’esercizio 2025. Secondo le valutazioni di 26 banche d’affari aggiornate al 28 agosto, Enel dovrebbe chiudere l’anno con un margine operativo lordo (Ebitda) di circa 23 miliardi di euro, in un intervallo compreso tra 22,6 e 23,5 miliardi. Per quanto riguarda l’utile netto ordinario, le previsioni indicano un valore attorno ai 6,9 miliardi di euro, con una forchetta che varia da 6,6 a 7,17 miliardi. Tradotto per gli azionisti, ciò significherebbe un utile per azione di 0,68 euro, con stime che oscillano tra 0,66 e 0,71 euro.
Sul fronte dell’indebitamento, gli analisti si aspettano un debito netto a fine esercizio pari a 57,1 miliardi di euro, con scenari che spaziano da un minimo di 55,3 a un massimo di 61,8 miliardi.
Effetti sulle azioni Enel di un upgrade di Fitch sul rating dell’Italia
Buyback e previsioni 2025 sono gli anelli meno forti di una eventuale riscoperta delle azioni Enel. Il primo perchè semplice aggiornamento con la novità dell’annuncio originario già scontata a sui tempo nei prezzi; le seconde perchè grossomodo in linea con la rilevazione precedente.
Il pezzo forte è invece quello che ancora non c’è e quindi, in teoria, non è inglobato nei prezzi.
Parliamo della possibile decisione dell’agenzia di valutazione internazionale Fitch di alzare il rating sovrano dell’Italia per tenere conto delle positive evoluzioni del quadro finanziario di Roma. L’agenzia si esprimerà il prossimo 19 settembre nell’ambito della sua periodica revisione. Carlo Bodo (Ersel Asset Management Sgr) in una dichiarazione su Adnkronos, ha ricordato che già da tempo l’agenzia ha lasciato intendere possibili margini di miglioramento per la Repubblica Italiana. Risultato potrebbe essere un upgrade del rating sovrano a BBB+. Se ne sarà di più il 19 settembre prossimo.
Ma cosa centra tutto questo con le azioni Enel?
Tantissimo perchè Enel non è una società come le altre ma è un’utility con il 23,6% del capitale controllato dal MEF. Un eventuale promozione del rating dell’Italia avrebbe quindi conseguenze immediate su debito e redditività. In particolare con un rating sovrano più alto, il costo del debito di Enel si ridurrebbe mentre parallelamente migliorerebbe la redditività.
Ovviamente nulla di tutto questo avverrebbe nel caso in cui Ficth, deludendo le premesse, non dovesse invece alzare la sua raccomandazione sovrana sull’Italia.
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Comprare azioni Enel lo dicono ben 11 analisti
Prima abbiamo fatto cenno alla revisione delle previsioni 2025 di Enel da parte degli analisti. Ebbene sui 22 che coprono il titolo, ci sono ben 11 rating buy, 8 hold (o assimilati) e nessun sell. Per la maggior parte degli esperti, quindi, Enel è da comprare. Del resto nel mese di agosto, ad eccezione del downgrade di Morgan Stanley a equelweight (valutazione neutrale assimilabile a hold), gli altri due intervenuti hanno confermato il rating a buy (Equita e HSBC).
Sempre ragionando sulle medie, il target price sintesi delle 22 coperture è di 8,5 euro, il 9,5% in più rispetto ai prezzi attuali. Questo, stando alla media, è il potenziale di upside del titolo.
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