La paghetta non è un premio: è un laboratorio di autonomia. Con una cifra piccola ma regolare, i ragazzi imparano a pianificare, rinviare gli acquisti d’impulso, fare scelte e assumersi responsabilità. Funziona quando è semplice, prevedibile e accompagnata da poche regole chiare condivise in famiglia.
Indice
Paghetta educativa: perché introdurla e cosa insegna
Una paghetta stabile trasforma il denaro in qualcosa da gestire, non solo da chiedere. Abitua a distinguere bisogni e desideri, a fissare piccoli obiettivi (risparmiare per un gioco, un’uscita, un capo di abbigliamento) e a confrontarsi con gli errori senza drammi: se spendo tutto subito, il mese è lungo.
Meglio non legarla ai compiti scolastici o alle faccende di base: studiare e partecipare alla vita di casa riguarda tutti.
Si può invece prevedere un bonus occasionale per attività extra (ad esempio, un lavoretto straordinario), chiarendo che è qualcosa in più, non la regola.
Paghetta educativa: quanto dare e con che frequenza
Scegli un criterio che sia sostenibile per il budget familiare e comprensibile per chi la riceve. Una regola facile da comunicare è “1 euro per ogni anno d’età a settimana” nella scuola primaria, poi passare a paghetta quindicinale o mensile alle medie/superiori con importi coerenti con le nuove spese (uscite, ricariche, piccoli trasporti).
La frequenza conta quanto l’importo: settimanale per i più piccoli (ciclo breve, più feedback), mensile per i più grandi (richiede pianificazione).
Niente anticipi: se finisce, si aspetta la prossima data.
Eventuali aumenti vanno programmati (per esempio a inizio anno scolastico) e motivati: più autonomia comporta più responsabilità.
Regole chiare e responsabilità condivise
Stabilite insieme cosa è a carico della paghetta (piccoli sfizi, parte dei regali, un’uscita) e cosa resta a carico dei genitori (materiale scolastico essenziale, salute, trasporti necessari).
Decidete due o tre limiti non negoziabili (no acquisti online senza consenso, no spese oltre X senza avviso) e annotate tutto in un foglio condiviso o in un’app di famiglia.
Una volta al mese fate un check di dieci minuti: com’è andata, cosa è rimasto, quale obiettivo per il mese successivo.
Se capita un errore, si ragiona su come evitarlo (lista prima di comprare, confronto prezzi, attesa 24 ore) senza trasformarlo in colpa.
Strumenti pratici: conti junior, carte e app
Dai 12–13 anni in su può essere utile affiancare alla paghetta in contanti un conto junior con carta prepagata o di debito collegata, controlli genitore e limiti personalizzabili.
I vantaggi sono concreti: notifiche in tempo reale, blocco/sblocco carta dall’app, tetti di spesa giornalieri, divieto di alcune categorie di acquisto, ricariche istantanee (anche con standing order il giorno della paghetta).
Le app di budgeting per ragazzi, con salvadanai virtuali e obiettivi, aiutano a visualizzare il percorso: “spendo”, “risparmio”, “donazione” sono tre categorie semplici per iniziare. Scegli comunque strumenti con costi chiari, assistenza in italiano e funzioni di sicurezza robuste (codici, biometria, alert).
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Questo articolo è stato redatto a solo scopo informativo e non si può considerare in alcun modo un’indicazione operativa. Il sito web non garantisce la correttezza e non si assume la responsabilità sull’utilizzo delle informazioni riportate.