crollo Novo Nordisk
Crollo azioni Novo Nordisk e confronto con ETF (www.risparmioggi.it)

Le azioni Novo Nordisk non solo non rimbalzano ma continuano la fase di sell-off in atto oramai da giorni. Il titolo della società danese attiva nella produzione di farmaci per la cura del diabete e di trattamenti contro l’obesità scambia a 308 DKK (corone danesi) con un ribasso su base settimanale del 33%. La seduta del 28 luglio è stata quella del grande crollo con i prezzi passati da 451 DKK a 349 DKK. Nei giorni successivi niente recupero ma ancora ritracciamento con i prezzi scesi fino ai citati odierni valori. Non possiamo sapere come andrà la seduta odierna di contrattazioni, ma con quella di oggi sarebbero quattro sessioni di fila tinte di rosso.

Con un andamento simile non c’è da stupirsi se anche la performance mese su mese segni un ribasso del 30% mentre da inizio anno la flessione sia di oltre il 51%. Considerando che anche su base annua è presente un passivo del 66%, le azioni Novo Nordisk sono un’eccezionale occasione di acquisto a sconto (dopo i crolli dell’ultima Ottava siamo sui livelli del 2022) oppure una trappola da scansare (o al massimo piegare a proprio vantaggio)?

Proveremo a capirlo nel prossimo paragrafo spiegando poi come è possibile difendersi dal tracollo ricorrendo ad alcuni ETF particolarmente esposti sul titolo danese ma che, a differenza sua, non sono crollati.

Crollo monstre azioni Novo Nordisk: le cause

Novo Nordisk è famosa in tutto l’occidente per via di due fortunati farmaci per il contrasto dell’obesità: Ozempic e Wegovy. Negli ambienti degli investitori ha invece una buona fama per via degli ottimi utili e fatturati che ha messo in fila negli ultimi esercizi. Il crollo del titolo avvenuto nella seduta del 28 luglio è stato causato da un profit warning su tutto l’esercizio 2025. Detto in questi termini può sembrare una tragedia ma, di fatto, il management ha semplicemente annunciato che le vendite proprio dei suoi prodotti di punta anti-obesità sarebbero state inferiori rispetto a quelle previste. Occhio perchè non si sta parlando di perdite in vista ma solo di vendite più basse delle stime. Capita spesso che l’asticella delle ambizioni sia posta troppo in alto e poi ci sia un brusco ritorno alla realtà. Questo però è quello che è successo alle azioni Novo Nordisk che infatti si sono schiantate e, da quel che si può vedere anche oggi, non riescono ad arrestare il crollo.

La speculazione sembra proprio essersi accanita su questo titolo. A nutrirla ci pensa un’altra notizia negativamente interpretata dal mercato: il cambio del CEO con l’arrivo di Maziar Mike Dutstar a partire già dalla prossima settimana.

Vendite più basse del previsto e improvviso cambio del CEO sono i due estremi della tagliola che nutre il sell-off.

Ogni piccolo investitore esposto starà pensando se non c’è per caso qualcosa di negativo che bolle in pentola.

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ETF esposti sulle azioni Novo Nordisk contengono le perdite

Il rischio sulle azioni Novo Nordisk resta alto, molto più basso quello sugli ETF più esposti. Sono 6 i fondi in cui le azioni NOVO-B pesano per oltre il 12%; 4 i più interessanti alla luce del livello di liquidità.

Vediamo nel dettaglio confrontando proprio le loro performance con quelle delle società danese.

  • Xtrackers MSCI Nordic UCITS (Ticker XDN0): ETF che replica l’indice MSCI Nordic Countries a sua volta comprendente le più importanti quotate dei mercati nordici (Danimarca, Norvegia, Finlandia e Svezia). 80 partecipazioni in tutto con Novo Nordisk portabandiera assoluto con un peso del 15,39%. Prodotto a distribuzione, ha un TER dello 0,3%. Da inizio 2025 ha perso il 3,23% mentre nell’ultimo mese il 4,69%. Niente in confronto al crollo del titolo NOVO – B. Di questo ETF c’è anche la versione ad accumulazione ma l’AUM di quest’ultima è davvero basso.
  • Xtrackers MSCI Europe Health Care Screened UCITS (Ticker XSDR): ETF calibrato sull’indice MSCI Europe Health Care Screened 20-35 focalizzato sul settore sanitario europeo, ha 29 partecipazioni con Novo Nordisk quarto peso con poco meno del 14%. Con un AUM di 300 milioni di euro presenta un TER di appena lo 0,17%. Anche questo è un ETF ad accumulazione. Da inizio 2025 ha perso il 7,8% ma nell’ultimo mese il suo rendimento è risultato in calo di appena l’1%. Anche in questo caso meglio del titolo diretto.
  • SPDR MSCI Europe Health Care UCITS (Ticker STWX): ETF che replica il settore sanitario europeo attraverso il MSCI Europe Health Care 20/35 Capped. Sempre ad accumulazione ha un TER dello 0,18% e un AUM di 660 milioni di euro. 39 le partecipazioni con Novo Nordish quarta partecipazione con un pese del 13,28%. -5,6% il rendimento da inizio anno, stabile quello mese su mese.
  • iShares MSCI Europe Health Care Sector UCITS (Ticker ESIH): ancora accumulazione a ancora costi bassi (TER 0,18%) anche per questo ETF che segue il paniere MSCI Europe Health Care 20/35 Capped. Le partecipazioni sono sempre 39 e le azioni Novo Nordisk sono al 13,22%. Un filo più alto il patrimonio gestito che si ferma 687 milioni di euro. Per quello che riguarda i rendimenti ribasso del 5,6% da inizio anno e stabilità nell’ultimo mese.

Cosa dedurre da questo raffronto?

Le azioni Novo Nordisk sono crollate malamente nell’ultima settimana e nell’ultimo mese. Gli ETF più esposti (parliamo di doppia cifra) hanno invece tenuto la posizione. La dinamica conferma che, in certe situazioni, gli ETF sono meglio delle azioni. Vero è che i vari prodotti citati non sono volatili quando Novo Nordisk si apprezzava a raffica, ma adesso è scattata l’altra faccia della medaglia. La diversificazione che gli ETF garantiscono rispetto all’investimento in singole azioni paga.

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