Dinanzi alla crisi finanziaria che sta interessando la Francia, molti investitori italiani si saranno di certo guardati attorno per individuare le migliori azioni francesi da comprare orientandosi verso quei titoli che più di tutti stanno soffrendo la fase di turbolenza attraversata da Parigi. Comportamento inevitabile perchè da che c’è borsa sui mercati si ragiona proprio così: sfruttare le crisi per comprare a prezzi più convenienti. Nel caso della scelta delle azioni francesi, però, ci sono due problemi.
Tanto per iniziare non stiamo parlando di titoli americani e quindi, tolti i soliti volti noti del Cac 40 della borsa di Parigi, non è che ci sia tutta questa conoscenza dell’azionario francese. In secondo luogo forse è meglio dimenticare quello che avvenne a Piazza Affari all’epoca della crisi del debito sovrano del 2008 (per intendersi quando il rendimento dei BTP era schizzato alle stelle). Allora infatti non c’era che l’imbarazzo della scelta sulle azioni da comprare perchè tutto stava andando a picco assieme all’economia italiana. Sulla borsa di Parigi non sta avvenendo niente di tutto questo: l’economia è in crisi, il rendimento degli OaT è salito ma le azioni non vanno a picco in modo irrazionale.
E allora cosa fare?
Anzitutto bisogna conoscere i titoli francesi e poi bisogna essere selettivi individuando le reali occasioni di acquisto.
Indice
Azioni francesi: conoscerle prima di comprarle
Sfruttare la crisi della Francia per comprare azioni della borsa di Parigi è di certo una strategia legittima ma prima di darsi allo shopping è il caso di avere ben chiare quelle che sono le dinamiche storiche del Cac40. L’indice di riferimento della borsa francese, infatti, nel corso dell’ultimo mese ha perso solo l’1,24%. Le sedute più difficili sono state quelle di inizio settembre quando la crisi della Francia è stata ufficializzata ma poi c’è stato un recupero che ha tamponato il passivo. E così il dato di performance da inizio anno resta positivo per il 5% che sarà di certo molto più basso del +16% del Dax 30 della borsa di Francoforte, ma francamente dinanzi a un paese in crisi che ha addirittura subito un taglio di rating, ci si poteva attendere di molto peggio.
Ora il Cac 40 è fatto di azioni francesi e se non è crollato vuol dire che, nel complesso, i titoli hanno retto.
Ovviamente questo non è avvenuto perchè sono indistruttibili ma per una ragione molto più pratica. Storicamente le azioni francesi sono sempre state poco legate all’andamento del quadro macro di Parigi. E’ stato così quando l’economia francese era su di giri ed è così ora che le finanze della République sono in sofferenza.
Per curiosità le azioni francesi risentono più dei momenti dei titoli di Wall Street che delle performance della loro economia.
Ecco perchè abbiamo detto che è meglio conoscere la natura stessa delle azioni francesi prima di precipitarsi a comprare.
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Le 9 azioni francesi da comprare per cavalcare la crisi della Francia
Fatta la premessa che abbiamo fatto, si tratta di scovare quelle azioni che vale la pena comprare. Di occasioni ce ne sono perchè alcuni titoli, i più deprezzati, hanno un potenziale di upside fino al 30%. Il punto è che è necessario essere selettivi.
Lì per lì nei giorni più caldi della crisi ad essere bersagliati dalle vendite sono stati bancari e assicurativi. Forte calo si (e non poteva essere diversamente visto il peso della speculazione dei fondi hedge) ma niente sell-off.
Ci sono quindi banche e assicurazioni nella lista delle azioni francesi da comprare ma c’è anche molto altro. Nel dettaglio:
- Credit Agricole: -2,75% nell’ultimo mese, rating medio hold (5 buy su un totale di 16 valutazioni attive) e potenziale di upside del 10,8%. Rispetto ai massimi degli ultimi 12 mesi il titolo ha perso l’8%
- BioMerieux: -11% nell’ultimo mese, rating medio accumulate (4 buy su un totale di 14 coperture) e potenziale di upside del 9,5%. Dai massimi delle ultime 52 settimane il titolo ha flesso del 6%
- Bnp Paribas: -6% nell’ultimo mese, rating medio accumulate (9 buy su un totale di 17 coperture) e potenziale di rialzo del 16%. In ribasso di circa l’8% rispetto ai massimi delle ultime 52 settimane
- Thales: +6,2% nell’ultimo mese, rating medio accumulate (7 i buy su 15 coperture) e potenziale upside del 7,8%. In questo caso la distanza dai massimi dei 12 mesi è del 17%.
- Air Liquide: -3,4% nell’ultimo mese, rating medio buy e upside del 12%. I prezzi sono scesi del 4% rispetto ai massimi delle ultime 52 settimane
- Bureau Veritas: -3,4% nell’ultimo mese, rating medio buy (7 comprare e 4 accumulate su un totale di 14 coperture) e potenziale di rialzo del 31%. Il titolo ha perso il 9% rispetto ai massimi delle ultime 52 settimane
- Hermes: +2,3% nell’ultimo mese, rating medio accumulate (7 buy su 20 coperture attive ma c’è anche un sell) e upside potenziale del 14%. Prezzi in ribasso del 26% rispetto ai massimi annui.
- Fdj United: +1,7% nell’ultimo mese, rating medio a accumulate (2 buy e un sell tra le 9 coperture attive) e upside del 27%. Prezzi distanti del 26% dai massimi degli ultimi 23 mesi.
- Technip Energies: invariato su base mensile, rating medio accumulate (5 buy su 13 valutazioni attive) e upside nullo (il prezzo corrente coincide quasi con il target price medio). Valori distanti del 4% rispetto ai massimi delle ultime 52 settimane.
Al di là delle differenze di upside e distanza dai massimi, tutte queste azioni, note e meno note, hanno lo stesso minimo comun denominatore: i buoni fondamentali e la resilienza del loro modello di business. Questi due fattori possono fare la differenza nel caso in cui la crisi della Francia dovesse proseguire.
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Come sfruttare la crisi della Francia in ottica speculativa: indici e azioni
Francia debole uguale occasione per investire in ottica speculativa. Fare trading sulla debolezza significa però accantonare le strategie di lungo termine. In questo caso, infatti, l’approccio ideale è quello apri e chiudi con movimenti in day trading. Una prospettiva simile rende controproducente l’acquisto di asset reali. Più appropriato è l’uso di strumenti di tipo derivato che permettono di operare sia al rialzo che al ribasso. Un esempio sono i contratti per differenza che funzionano con il meccanismo della leva finanziaria: con un margine ridotto si controllano posizioni più grandi. Ovviamente ciò amplifica sia i profitti sia le perdite. In Europa, la leva massima per azioni è 1:5, per indici principali è 1:20.
Ci sono CFD sugli indici francesi (France 40 è il derivato del Cac40) e CFD su tutte le azioni principali della borsa di Parigi.
Il meccanismo operativo è simile.
I trader andranno long (comprare) se prevedono un rialzo del prezzo del sottostante oppure short (vendere) se invece si attendono un ribasso.
Facciamo un esempio di trading speculativo proprio sul primo titolo della lista: Credit Agricole.
Lo scenario attuale vede Crédit Agricole in area 16 euro per azione. La previsione è un rialzo delle quotazioni per effetto di una positiva notizia price sensitive. L’azione speculativa è l’apertura di una posizione long su CFD Credit Agricole.
Quindi
1. Apertura posizione
- Acquisti 500 CFD su Crédit Agricole (ciascuno replica 1 azione).
- Valore nominale = 500 × 16,00 € = 8.000 €.
2. Margine richiesto
Con leva massima 1:5 sui CFD azionario, il margine sarà: 8.000 ÷ 5 = 1.600 €.
3. Evoluzione del mercato
- Se il prezzo delle azioni dovesse salire a 16,50 € (+0,50 €) il profitto sarebbe di 0,50 × 500 = +250 €.
- Se il prezzo dovesse scendere a 15,70 € (–0,30 €), ci sarebbe una perdita pari a 0,30 × 500 = –150 €.
4. Gestione del rischio
- Imposti stop loss a 15,80 € → perdita massima circa –100 €.
- Imposti take profit a 16,60 € → guadagno atteso circa +300 €.
L’esempio fatto dimostra come, con i CFD, è possibile controllare un pacchetto azionario di valore 8800 € utilizzando solo 1.600 € di margine. Il rischio rimane proporzionato alla dimensione della posizione.
Per imparare a fare trading con i CFD sulle azioni francesi senza correre il rischio di perdere soldi veri, hai a disposizione il conto demo gratuito di 100.000 euro virtuali offerto dal broker XTB. Puoi attivarlo dal link sicuro in basso.
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XTB, broker per investire in azioni francesi

XTB è uno dei principali broker europei regolamentati, noto per la sua solidità e trasparenza. Offre una piattaforma moderna e intuitiva (xStation 5), che consente di accedere a un’ampia gamma di strumenti finanziari, tra cui azioni reali e CFD azionari. Per chi desidera investire sul mercato francese, XTB rappresenta una scelta particolarmente interessante.
Con XTB è possibile acquistare azioni reali di società francesi quotate sulla borsa di Parigi (tra cui le 9 dell’elenco). Gli investitori possono così costruire un portafoglio diversificato, ricevere eventuali dividendi e beneficiare dell’andamento diretto dei titoli. Un grande vantaggio specifico di XTB è la proposta di azioni senza commissioni, disponibile per operazioni fino a un volume mensile di 100.000€, che rende l’investimento accessibile e molto competitivo rispetto ad altri intermediari.
Accanto alle azioni reali, XTB propone anche i CFD su azioni francesi, ideali per chi desidera operare con leva, andare short e sfruttare movimenti di breve termine.
Proprio questa flessibilità nell’offerta consente agli investitori di combinare un approccio di lungo periodo con strategie di trading dinamiche sfruttando così in modo completo gli spunti che possono arrivare dalla crisi della Francia.
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