Mentre gli investitori a caccia di flussi di reddito immediato hanno focalizzato la loro attenzione soprattutto sui dividendi di novembre 2025, chi tende a guardare più in là non si è fatto scappare un grande segnale che è arrivato dal Monte dei Paschi. Anche la banca senese ha infatti pubblicato i conti dei primi nove mesi 2025 ma, a differenza di tutte quelle quotate che hanno deliberato anche sull’acconto sul dividendo 2026 (tra cui tante banche da Intesa Sanpaolo a Unicredit passando per BPER e Banco BPM), da Siena non c’è stata alcuna decisione in merito. Monte Paschi, infatti, non stacca un acconto e remunera in sola soluzione.
Eppure proprio in materia di remunerazione degli azionisti, dalla banca toscana è arrivata una dritta che, potenzialmente, pesa molto di più degli imminenti acconti delle banche. Siena ha infatti fornito delle indicazioni molto chiare sui prossimi dividendi MPS. Parliamo di trend di lungo termine (esercizio 2026, 2027 e oltre) che, in quanto tali, sono ideali per gli investitori che intendono costruire flussi di reddito da dividendo a lunga prospettiva. Una buona notizia che è seguita da un’altra ancora migliore: questi dividendi Monte dei Paschi saranno generosissimi.
E allora proprio perchè il mercato è di anticipa e non di chi segue, vediamo proprio quali sono le previsioni sui dividendi MPS alla luce del recente push arrivato da Siena.
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Prossimi dividendi MPS: le intenzioni della banca toscana
I conti dei primi nove mesi di Monte Paschi sono stati accolti in pompa magna da Piazza Affari. In realtà, a fare da traino, non sono stati tanti i risultati (ottimi ma in linea con le attese) quanto le indicazioni indirettamente arrivate dalla banca toscana sui prossimi dividendi. Non si sono numeri nelle stime di MPS in materia di remunerazione degli azionisti ma c’è qualcosa che vale molto di più: la possibile eliminazione dallo statuto di MPS del vincolo che impone di destinare almeno il 25% dell’utile di esercizio a riserva valutaria.
Stando alle indiscrezioni questo provvedimento potrebbe essere adottato già nel corso dell’assemblea straordinaria dei soci di MPS che si dovrebbe tendere a inizio 2026.
Ma cosa significherebbe l’eliminazione di questo vincoli per i prossimi dividendi di Monte Paschi? Qui qualche numero lo si può tirare in ballo: 25% a riserva significa che a dividendo può andare massimo il 5% dell’utile. Se si abbassa il vincolo, l’ammontare da destinare al prossimo dividendo sale. E così via anche per i successivi.
Al di là delle indiscrezioni e delle deduzioni ci sono dei chiari segnali su questo scenario. Il numero uno della banca toscana Lovaglio nel corso della conference call di presentazione della trimestrale ha detto chiaramente che il prossimo anno (esercizio 2026) sarà distribuito un dividendo pari al 100% degli utili e si è impegnato a fare salire le cedole ogni anno. Ecco che la ventilata possibilità di eliminare il vincolo del 25% potrebbe quindi diventare scelta strategica.
Insomma il super-dividendo sembra essere nelle intenzioni della stessa banca toscana. Ovviamente con queste premesse ci sarebbe anche un acconto sul dividendo Monte dei Paschi.
Previsioni sui prossimi dividendi MPS: la view degli analisti
Sulla base delle indicazioni reali arrivate da Siena e delle indiscrezioni, anche gli analisti hanno iniziato a ragionare sull’ipotesi super-dividendi MPS. Equita ha ricordato che sulla base del target di dividend payout fissato al 100%, il dividendo Monte Paschi 2026 sarebbe grossomodo in linea con quello scorso (pari a 0,86 euro per azione). La sfida sarebbe quindi sui dividendi MPS 2026, 2027 e oltre. E’ su questo fronte che, in caso di eliminazione del vincolo del 25%, si aprirebbe la porta ad un possibile incremento del payout ad oltre il 100% dell’utile. A dare stime precise è Barclays: 92 centesimi nell’esercizio 2026 e poi 96 centesimi nel 2027.
Prossimi dividendi MPS più ricchi, quindi, e inevitabile ripartizione in due tranche acconto / saldo che potrebbe essere già deliberata nel nuovo piano industriale di Siena. La lista degli acconti di novembre 2025 è già fatta. Si andrebbe quindi al prossimo anno e sarebbe davvero singolare vedere un acconto sul dividendo MPS accanto a quello di Unicredit, Banco BPM, BPER, Intesa Sanpaolo.
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Lo storico dei dividendi di Monte dei Paschi
E infine diamo un occhio allo storico. Nel corso degli anni, i dividendi di Monte dei Paschi di Siena hanno mostrato un andamento altalenante, fortemente influenzato dalla situazione economica della banca. Nei primi anni Duemila, quando l’istituto era relativamente stabile, il dividendo per azione oscillava su valori modesti ma costanti: ad esempio, nel 2001 era di circa € 0,1033, e nei successivi anni si registrarono cedole nell’ordine di pochi centesimi per azione.
Con la crisi finanziaria e patrimoniale emersa negli anni successivi, la politica di distribuzione ha subito un forte ridimensionamento: fra il 2008 e il 2011 i dividendi si ridussero drasticamente, arrivando a cifre quasi simboliche. Durante gran parte del periodo finanziariamente più difficile per la banca toscana, il management ha sempre preferito concentrare le risorse sul rafforzamento patrimoniale piuttosto che remunerare gli azionisti.
Solo negli ultimi due anni la banca toscana è tornata a offrire una cedola significativa: per l’esercizio 2023 è stato distribuito un dividendo di 0,25 euro per azione, mentre il dividendo MPS 2025 è stato di 0,86 euro per azione (tra l’altro con implicato uno yield da capogiro). Un punto di svolta alla luce di quelle che ora sono le indicazioni per i prossimi dividendi MPS.
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