Il vero protagonista dell’asta medio e lungo termine dell’11 luglio sarà in realtà il titolo con durata più corta tra quelli che staccano la cedola fissa: un triennale. Ad affiancare le emissioni di due nuove tranche di titoli già in circolazione rispettivamente a 7 e 15 anni sarà infatti il nuovo BTP a 3 anni scadenza 15 gennaio 2029. La durata è di quelle che, tendenzialmente, piacciano alle famiglie italiane. Tre anni è infatti un orizzonte temporale gestibile per l’allocazione del capitale. Certo, i tempi non sono qui quelli dei tassi stellari sostenuti dall’alto costo del denaro, ma la cedola annuale fissa del 2,35% lordo che il nuovo BTP a 3 anni riconoscerà ai suoi sottoscrittori (prima data di pagamento 15/01/2026) non è male essendo allineata a quello che è il trend del mercato dei titoli di stato per questa lunghezza. E allora diventa fondamentale provare a capire quello che dice la curva dei rendimenti in modo tale da farsi così un’idea su quello che potrebbe essere l’esito dell’asta triennale in programma l’11 luglio.
Asta BTP 11 luglio 2025: il protagonista è il triennale
Subito quindi le caratteristiche del nuovo BTP a 3 anni che verrà collocato con asta competitiva l’11 luglio. L’ISIN è ovviamente da assegnare mentre sono già fissate al 15 luglio sia la data di emissione che quella di regolamento. La forchetta fissata dal MEF va da un minimo di 3,25 miliardi a un massimo di 3,5 miliardi. Come già accennato e riportato nella pagina sulle prossime aste BTP di RisparmiOggi, ci sono anche due altri titoli in collocamento (sesta tranche del BTP a 7 anni ISIN IT0005647265 e seconda tranche del BTP a 15 anni ISIN IT0005635583), ma considerando che l’ammontare totale dell’asta dell’11 luglio può arrivare a 10,85 miliardi più i 2,1 miliardi della sessione supplementare, sarà proprio il triennale a pesare di più (1,050 miliardi aggiuntivi di asta supplementare per la cui partecipazione gli specialisti in titoli di stato dovranno presentare domanda entro le 15,30 del 14 luglio prossimo).
📈 INIZIA AD INVESTIRE CON XTB ⏬
Cosa dice la curva dei rendimenti sul triennale?
Avendo il nuovo BTP a 3 anni scadenza gennaio 2029, un buon punto di riferimento per una comparazione sulla curva del rendimento può essere il BTP Italia novembre 2028 ISIN IT0005517195. Esso attualmente presenta un rendimento effettivo a scadenza lordo del 2,58% che poi scende ad un netto del 2,2%. Il tasso della cedola periodale è 0,80, 1,6% annuo. Proprio tenendo conto l’attuale rendimento lordo, se ne deduce che l’aspettativa di inflazione da qui alla scadenza è di appena l’1%.
In questo contesto la cedola annuale del 2,35% offerta dal nuovo BTP a 3 anni non è da disprezzare perchè comunque, al netto dell’inflazione, consente di far restare in tasca qualcosa. Certo qualcuno potrebbe affermare che si tratta della soluzione meno peggio tra quelle che sono le attuali proposte del mercato ed in parte sarebbe vero ma forse sarebbe anche il caso di considerare che anche questo 2,35% di tasso cedolare sul triennale potrebbe presto essere un ricordo. Se è vero che la BCE dovrà tagliare ancora i tassi almeno una volta, allora sarà inevitabile una ulteriore flessione sulla curva dei rendimenti.
Se così dovesse essere il nuovo BTP a 3 anni scadenza gennaio 2029 diverrebbe un’occasione persa.
Seguici su Telegram! Iscriviti qui
Questo articolo è stato redatto a solo scopo informativo e non si può considerare in alcun modo un’indicazione operativa. Il sito web non garantisce la correttezza e non si assume la responsabilità sull’utilizzo delle informazioni riportate.