Alcuni amici risparmiatori ci hanno chiesto un’analisi sulle nuove obbligazioni Italgas che sono state emesse giorno 1 giugno quando gran parte degli italiani aveva il pensiero già rivolto al successivo giorno di festa. Non che questo sia stato un problema visto che l’emissione della controllata statale era rivolta solo ed esclusivamente agli investitori istituzionali. I retail, quindi, in ogni caso, non avrebbero potuto prendervi parte. Questo però non toglie che si possano fare delle considerazioni sul tema. Assumeremo come punto di vista proprio quello dei piccoli risparmiatori. A loro interessa soprattutto parlare di rendimenti il che significa comparazione tra le nuove obbligazioni Italgas e quello che più sembra stare a cuore agli investitori retail italiani: i BTP.

Dove si possono trovare i rendimenti migliori tra BTP e nuove obbligazioni Italgas?

Partiamo ovviamente dalla carta di identità del nuovo bond Italgas, anche perchè il biglietto da visita è indispensabile per individuare il BTP con cui fare il raffronto.

Nuove obbligazioni Italgas 2032: le caratteristiche

bond Italgas
Tutte le caratteristiche delle nuove obbligazioni Italgas

Il nuovo bond Italgas ha scadenza giugno 2032 (la durata è quindi di 9 anni) ed è stato collocato per un ammontare pari a 500 milioni di euro. Domanda di gran lunga superiore visto che essa è stata pari a 1,6 miliardi a dimostrazione del forte appeal dell’operazione.

Le obbligazioni Itagas remunerano con una cedola annuale del 4,125%. Essendo stato esitato un prezzo di aggiudicazione pari a 98,746 centesimi, il rendimento lordo alla scadenza si attesta al 4,32%, a premio di 137 punti base sul tasso mid-swap.

Le nuove obbligazioni hanno un basso rischio di credito. Il rating è addirittura migliore rispetto a quello della Repubblica Italiana. Siamo su questi livelli:

  • BBB+ per Fitch
  • Baa2 per Moody’s

Insomma il rischio è tradizionalmente nullo ed del resto come potrebbe esserci rischio consistente se Italgas, a conti fatti, fa capo allo Stato italiano?

Ma a garanzia della solidità c’è anche dell’altro a partire dagli ottimi conti 2022 della quotata. La società ha infatti chiuso lo scorso esercizio con un utile netto pari a 259,8 milioni di euro, in rialzo rispetto a quello del 2021. Sempre a valere sull’esercizio 2022, Italgas ha anche staccato un dividendo pari a 0,317 euro per azione, in aumento del 7,5% rispetto a quello staccato nel 2022 sull’esercizio 2021 (che fu pari a 0,295 euro).

Nuove obbligazioni Italgas VS BTP: il confronto sui rendimenti

Quando si tratta di decidere come far fruttare i risparmi, il raffronto che si è portati a fare è sempre con i rendimenti BTP. Nel caso dell’emissione di Italgas c’è anche dell’altro. Giustamente gli amici risparmiatori procedono con questo confronto visto che sia i titoli di stato (per via diretta) che le obbligazioni Italgas (per via indiretta) sono legate alla Repubblica Italiana.

Dal punto di vista societario, infatti, il 26% del capitale di Italgas fa capo alla Cassa Depositi e Prestiti (braccio operativo del MEF). A questo si aggiunge un altro 13% che fa capo a Snam che, a sua volta, è in mano alla CDP. Ben il 39% del capitale di Italgas fa riferimento allo Stato.

Il confronto lo facciamo con un BTP che scade nel 2032. A prima vista il rendimento a scadenza proposto dal bond Italgas non è male, tuttavia c’è la diversa tassazione da considerare. Quella sui BTP è di favore (12,5%) quella sulle obbligazioni standard (26%). Le tasse impattano e così è il BTP pari durata ad offrire il rendimento migliore.

E allora se così stanno le cose, perchè preferire il bond Italgas? In realtà, si tratta di due opzioni differenti. Chi dovesse decidere di comprare sul secondario il bond Italgas lo fa per speculare sulla crescita economica dell’Italia visto che il business di Italgas è ciclico. Una strada per diversificare il proprio portafoglio di investimento detta in parole povere.

A cosa servono i proventi delle nuove obbligazioni Italgas?

Che Italgas sia una realtà solida lo dimostra anche la destinazione dei proventi dell’emissione. Il collocamento, infatti, rientra in una logica di pre-funding dei fabbisogni finanziari e ha avuto come obiettivo quello di ottimizzare la struttura del debito ed estendere la durata media del portafoglio obbligazionario.

L’emissione rientra nel Programma EMTN (Euro Medium Term Notes). Il collocamento è stato diretto e organizzato in qualità di Joint Bookrunners da Banco Santander S.A., Bnp Paribas, Jp Morgan Securities plc, Intesa Sanpaolo, Mediobanca, Société Générale e Unicredit Bank Ag.