In questi giorni si parla spesso di cashback fiscale, ma cosa s’intende esattamente? E perché potrebbe semplificare la vita dei contribuenti? Innanzitutto non c’è nulla di ufficiale: il provvedimento potrebbe partire dall’inizio del 2023, ma la conferma ufficiale della sua entrata in vigore arriverà solo entro la fine del 2022, con apposito decreto attuativo. Stiamo parlando infatti di una legge delega di riforma del fisco, e più precisamente di una misura che è ancora in discussione e che risponde al nome di cashback fiscale, che permetterebbe di ottenere rimborsi immediati accreditati direttamente sul conto corrente sulle spese sostenute. Il contribuente potrà scegliere se ottenere i rimborsi sul 730, oppure mediante cashback.

Rimborso spese sanitarie accreditato su conto corrente: si parte dal 2023?

Si dovrebbe iniziare con il rimborso delle spese sanitarie, mentre in seguito dovrebbe esserci l’estensione ad altre tipologie di spese.  Stando a quanto emerge dalle indiscrezioni sul provvedimento, il contribuente dovrà dichiarare di voler ricorrere al Cashback, fornendo così al venditore, che nel caso delle spese mediche può essere il farmacista o un medico, un particolare codice che sarà poi riportato nello scontrino emesso. Il meccanismo è quindi simile a quello della Lotteria degli Scontrini: tuttavia, invece di un premio in denaro da incassare ogni settimana o ogni mese, stavolta in ballo c’è un rimborso immediato da accreditare sul conto corrente, senza dover attendere la fine dell’anno fiscale.  

Cashback fiscale: i nodi da sciogliere

Tuttavia ci sono ancora alcuni punti interrogativi da risolvere, come ad esempio la gestione della franchigia da 129,11 euro, generalmente scontata dall’importo complessivo delle spese mediche per il calcolo della detrazione Irpef del 19%. Così come da risolvere resta il tema del controllo per gli incapienti, che non hanno quindi tasse da versare. Quel che è certo è che questo provvedimento potrebbe semplificare la vita dei contribuenti tramite rimborsi automatici e veloci e inoltre si affiancherebbe ad altri metodi pensati per il contrasto all’evasione fiscale. Ne riparleremo quindi alla fine del 2022.