Giornata da incorniciare quella di ieri per le azioni Poste Italiane che, in scia alla presentazione dei conti del primo semestre 2025, hanno chiuso avanti del 2,77% a 18,35 euro riducendo il rosso dell’ultimo mese ad appena il 2,7% e al contrario consolidando la prestazione da inizio anno al 33,45%.
Con questi numeri e considerando quello che è il peso della market cap complessiva di Poste Italiane sull’insieme del Ftse Mib, non è un problema per la quotata battere anche gli ETF dove è presente con maggiore peso. Parliamo di ETF più esposti alle azioni Poste Italiane e del loro rapporto con il titolo della società guidata da Del Fante. Ce ne sono tantissimi (ben 343 in tutto) ma solo 3 di essi vedono le azioni Poste Italiane pesare per oltre il 3%. Nessun arriva al 5% di esposizione.
ETF più esposti alle azioni Poste Italiane
In teorica l’ETF Deka EURO STOXX Select Dividend 30 UCITS (EL4G) sarebbe quello più esposto su Poste Italiana ma peccato che non sia disponibile per gli investitori italiani. E così l’asticella già parte in calo con l’ETF iShares Euro Dividend UCITS (IDVY) che ad oggi è il più esposto al titolo giallo con un peso del 4,22%. A seguire c’è poi Amundi Euro Stoxx Select Dividend 30 UCITS (C051) con Poste che vanta una partecipazione nell’indice replicato del 4,21% e iShares STOXX Europe Select Dividend 30 UCITS ETF (EXSH) che vede Poste pesare per il 3,5%. Sempre ad un livello del 4,22% ci sarebbero anche iShares EURO STOXX Select Dividend 30 UCITS a distribuzione e ad accumulazione ma per questi ETF vale quanto detto per il primo della classifica: non sono disponibili in Italia.
E così la lista degli ETF dove le azioni Poste Italiane pesano di più a metà luglio è ridotta ad appena 3 prodotti. Vedremo tra poco le loro principali caratteristiche e le loro performance in relazione al titolo diretto.
Già ora, però, possiamo dare un’indicazione: se stai considerando la possibilità di investire in azioni Poste Italiane per il tramite degli ETF più esposti lascia perdere. Primo perchè il peso delle azioni Poste Italiane nei 3 fondi più rappresentativi è comunque non superiore al 4% e secondo perchè il trend garantito dalla quotata gialla da inizio anno è insuperabile. Stando ai rendimenti, il miglior modo per investire in azioni Poste Italiane resta quello diretto ossia tramite l’acquisto di titoli reali. Ora anche senza commissioni per un fatturato mensile fino a 100.000 euro scegliendo come broker di riferimento XTB.
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I 3 ETF su cui le azioni Poste Italiane pesano di più
Focus quindi sui tre ETF che vedono le azioni Poste Italiane pesare di più:
- ETF iShares Euro Dividend UCITS (IDVY): è uno degli ETF più grandi in Europa forte di un patrimonio gestito di oltre 1 miliardi di euro. Listato dal 2005, replica l’indice EURO STOXX Select Dividend 30 che comprende le 30 società con il più alto dividend yield dell’Eurozona. 31 partecipazioni in tutto, Poste Italiane svetta al quarto posto dei titoli più pesanti con il 4,22%. ETF a distribuzione con replica fisica presenta un TER dello 0,4%. Da inizio anno ha reso il 29%, +2,8% la prestazione dell’ultimo mese.
- Amundi Euro Stoxx Select Dividend 30 UCITS (C051): stesso indice replicano (l’EURO STOXX Select Dividend 30) è molto più piccolo rispetto all’ETF IDVY avendo un AUM di appena 81 milioni di euro. 30 partecipazioni in tutto, il 4,21% di Poste Italiane vale il quarto posto. ETF a distribuzione di dividendi, ha un TER dello 0,25%. +29% di rendimento da inizio anno e 2,9% nell’ultimo mese.
- iShares STOXX Europe Select Dividend 30 UCITS ETF (EXSH): altro ETF che replica l’indice STOXX Europe Select Dividend 30, è stato lanciato nel 2005 e ha un patrimonio poco inferiore a 500 milioni di euro. Anche in questo caso 30 partecipazioni con Poste Italiane che è il nono peso con il 3,5%. Sempre a distribuzione di dividendi, ha un TER dello 0,32%. Rendimento da inizio anno +27,1%, a un mese +2,89%.
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Politica dividendi 2025 di Poste Italiane resta invariata ma salgono stime su Ebit e utile netto
La giornata di martedì ha visto le azioni Poste Italiane sulla cresta dell’onda in scia ai conti semestrali. In particolare sono stati i dati del solo secondo trimestre 2025, migliori delle stime del consensus, e le previsioni di Ebit e utile netto su tutto l’esercizio 2025 a spingere gli acquisti. Poste Italiane ha infatti alzato le stime di Ebit rettificato su tutto l’anno a 3,2 miliardi dai precedenti 3,1 miliardi e quelle sull’utile netto a 2,2 miliardi dai precedenti 2,1 miliardi. E’ rimasta però invariata la politica sui dividendi.
Il primo semestre 2025 di Poste Italiane si è chiuso con ricavi a 6,46 miliardi di euro, in rialzo del 4,8% su base annua, un EBIT rettificato a quota 1,66 miliardi di euro in progressione dell’11,5% e un utile netto che è salito del 14% a quota 1,17 miliardi di euro.
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