ETF Eni
ETF con più esposizione sulle azioni Eni (www.risparmioggi.it)

Le azioni Eni da inizio 2025 hanno segnato un ribasso del 2,8% causato dalla debolezza del prezzo del petrolio a sua volta diretta conseguenza della guerra commerciale. A metà aprile il titolo petrolifero scambia appena sopra ai 13 euro lontano dai 14,6 euro di un anno fa. I minimi di periodo a 11,2 euro raggiunti ad inizio aprile a seguito dell’introduzione dei dazi Usa sono ora distanti tuttavia i prezzi dopo aver effettuato un rimbalzo sembrano essersi avviati in una fase di lateralizzazione. Risultato di questo andamento è che le azioni pure restando uno dei titoli a più alta market cap di Borsa Italiana continuano ad essere sottovalute.

In questo può essere interessante raffrontare l’andamento dei prezzi delle azioni Eni con quello dei più importanti ETF che sono esposti sulla quotata oil. Attenzione perchè parliamo di gestione passiva e quindi non di fondi comuni di investimenti attivi i quali nascono per battere l’indice sottostante (e, per certi versi, anche le azioni Eni).

ETF con più esposizione sulle azioni Eni

ETF con esposizione esclusiva sulle azioni Eni non ne possono esistere. Per chi cerca strumenti derivati per andare oltre l’acquisto di titoli reali ci sono i CFD sulle azioni Eni che sono prodotti a leva grazie ai quali è possibile speculare sia al rialzo (long trading) che al ribasso (short trading). Molto popolari sono i CFD di XTB che si affiancano alle altre due opzioni di questa piattaforma: l’acquisto di azioni e ETF reali (senza commissioni fino a 100.000€ al mese).

Chiarito questo, su Borsa Italiana ci sono vari ETF che permettono di esporsi alle azioni Eni attraverso un indice che include anche shares del Cane a Sei Zampe. Di solito i ranking sui migliori ETF presenti su questo sito sono basati su criteri come ad esempio il livello di liquidità oppure il TER. In questo caso poichè parliamo di un ben preciso titolo azionario, il criterio non può che essere il peso delle azioni Eni nell’indice seguito dall’ETF.

Parliamo di fondi italiani e quindi c’è un solo ETF che vede le azioni Eni con un peso superiore al 10% consacrandolo come il più rappresentativo. Si tratta dell‘ETF Shares MSCI Europe Energy Sector UCITS ISIN IE00BMW42637. L’AUM di questo fondo non è di quelli impressionanti (144 milioni il patrimonio) ma le azioni Eni pesano per il 10,73%. L’indice replicato da questo ETF è il MSCI Europe Energy 20/35 Capped Index, la replica è completa e i dividendi sono accumulati e reinvestiti. Il peso maggiore nell’indice è quello delle azioni Shell Plc, competitori diretto di Eni. Quella del gruppo italiano è la quarta partecipazione.

L’ETF ESIE (questo il ticker) è quello più esposto alle azioni Eni ad oggi.

A seguire ci sono poi questi ETF:

  • SPDR MSCI Europe Energy UCITS ETF (ISIN IE00BKWQ0F09): con masse gestite pari a 660 milioni di euro è il più liquido ma il peso delle azioni Eni nell’indice replicato (il MSCI Europe Energy 20/35 Capped index) è del 9,06%. Prodotto a replica completa non stacca dividendi che sono accumulati e reinvestiti nell’ETF stesso. Anche in questo caso il peso maggiore è di Shell Plc con una quota del 34%, a seguire TotalEnergies SE con meno del 19%. Eni è la quarta partecipazione per peso.
  • iShares STOXX Europe 600 Oil & Gas UCITS ETF – DE (ISIN DE000A0H08M3): l’indice replicato è lo STOXX Europe 600 Oil & Gas che, a sua volta, segue il settore europeo del petrolio e del gas. Il patrimonio gestito ammonta a 390 milioni di euro, replica fissa totale e, a differenza dei precedenti due ETF, in questi caso i dividendi sono distribuiti. Le azioni Eni pesano per il 6,21% contro Shell Plc che con il 29,38% è la prima partecipazione. Eni è solo la sesta.
  • Amundi FTSE MIB UCITS ETF (ISIN FR0010010827): segue l’indice Ftse Mib di Piazza Affari e quindi non si tratta di un ETF che replica il settore energetico o petrolifero. Replica fissa totale e distribuzione annuale dei dividendi, in questo ETF l’esposizione sulle azioni Eni è del 5,33%. Si tratta della sesta partecipazione con Unicredit a fare la parte del leone con il 13,25 di peso.
  • iShares VII PLC – iShares FTSE MIB UCITS ETF EUR – Acc (ISIN IE00B53L4X51): l’indice replicato è sempre il Ftse Mib, il patrimonio è pari a 347 milioni di euro, la replica è fissa e c’è la distribuzione dei dividendi. Il peso delle azioni Eni è del 5,27%, sesta partecipazione (guidano Unicredit e Intesa SP con pesi sopra al 13).

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ETF con maggiore esposizione sulle azioni Eni alla prova del rimbalzo

Termine di confronto è l’andamento delle azioni Eni nel corso dell’ultimo mese (+5,4%) e da inizio anno (-2,84%). Rispetto a queste performance ecco come si sono mossi gli ETF più esposti al Cane a Sei Zampe:

  • ETF Shares MSCI Europe Energy Sector UCITS: +5,6% nell’ultimo mese e +0,1% da inizio anno
  • ETF SPDR MSCI Europe Energy UCITS: +4,93% nell’ultimo mese e -0,4% da inizio 2025
  • ETF iShares STOXX Europe 600 Oil & Gas UCITS ETF – DE: +7,65% nell’ultimo mese e +6,34% da inizio anno
  • ETF Amundi FTSE MIB UCITS ETF: +14,66% nell’ultimo mese e + 20,78% da inizio anno
  • ETF iShares VII PLC – iShares FTSE MIB UCITS: +14,35% su base mensile e +20,81% da inizio anno

Come balza subito all’occhio da questo elenco gli ETF sul petrolio si sono mossi grossomodo in linea con l’andamento delle azioni Eni: sono caduti ad inizio aprile e poi sono rimbalzati. Gli ETF che invece seguono il Ftse Mib hanno fatto decisamente meglio ma ovviamente non per merito delle azioni Eni ma delle big del Ftse Mib. Ad ogni modo secondo gli analisti di JP Morgan (rating buy) le azioni Eni possono salire fino a 16 euro con un potenziale di upside di 3 euro rispetto ai prezzi attuali. Più prudente Jefferies che pur essendo bullish vede il titolo a massimo 15 euro.

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Questo articolo è stato redatto a solo scopo informativo e non si può considerare in alcun modo un’indicazione operativa. Il sito web non garantisce la correttezza e non si assume la responsabilità sull’utilizzo delle informazioni riportate.