Torniamo a parlare dell’IPO di Birkenstock per la terza volta in poco tempo perchè ci sono interessanti novità sull’operazione. La notizia saliente è che la Birkenstock holding che sta a monte della celebre casa tedesca di produzione di sandali, ha rotto gli indugi presentando l’IPO alla SEC (Securities and exchange commission) americana. Il passaggio è cruciale in vista del via libera alla quotazione in borsa. Come sempre saputo, quindi, le azioni Birkenstock verranno listate a Wall Street. Già noto il ticker della neo-quotata: BIRK. Quello che invece non è noto sono i dettagli dell’IPO a partire da quale sarà il range di prezzo fino ad arrivare all’intervallo di valutazione.

Vero è che ci sono tutta una serie di stime in merito che, pure nelle rispettive differenze, convergono su un punto ben preciso: l’IPO di Birkenstock non sarà solo elegante ma anche bella pesante. Una buona notizia per un settore che sta provando davvero a ripartire come dimostrato dalla quasi simultanea IPO di ARM (da oggi il titolo è quotato a Wall Street e quindi le azioni ARM si possono comprare).

In attesa di vedere anche le azioni Birkenstock listate, concentriamo l’attenzione proprio sulle ultime indiscrezioni in merito alla possibile valutazione.

IPO Birkenstock: le ipotesi di valutazione fino a 9 miliardi di euro

sandali Birkenstock e toro di Wall Street
IPO Birkenstock imminente: domanda alla SEC e ipotesi di valorizzazione

Stando alle valutazioni degli analisti, il celebre marchio di calzature tedesco potrebbe ottenere una valutazione paria 8 miliardi di dollari che, al cambio attuale, sarebbero 7,2 miliardi di euro. Un bel passo in avanti rispetto ai 6 miliardi ipotizzati in precedenza. Anche la nuova stima, però, potrebbe essere superata. Ci sono infatti analisti che ritengono possibile una valutazione pari a 9,1 miliardi di euro (10 miliardi di dollari). Questo sarebbe l’estremo alto del range, il massimo che l’IPO potrebbe ottenere.

Al di là delle differenze (tutto sarà più chiaro quando verranno diffusi i dettagli del documento presentato alla SEC), comunque siano su livelli molto più alti (praticamente il doppio se si prende per buona la valutazione più alta) rispetto alla valutazione del 2021 sulla base della quale L Catterton, fondo d’investimenti privati del numero uno di LVMH monsieur Bernard Arnault, comprò la label (allora valutata 4 miliardi di euro).

A far balzare su la valutazione ipotizzata non sono tanto i conti del primo semestre 2023 (ricavi pari a 644,2 milioni di euro in aumento del 19% rispetto ai 542,6 milioni di euro di un anno fa ma utile a 40,2 milioni di euro in calo del 45,3% rispetto ai 73,5 milioni precedenti) ma l’effetto Barbie. Il successo del film rosa, come prevedibile, ha alzato l’hype sull’IPO Birkenstock. Lo avevamo detto (prego leggere l’articolo).

IPO Birkenstock: fattori di rischio da considerare

Insomma le azioni Birkenstock sembrano essere pronte ad arrivare a Wall Street in forma smagliante. Attenzione però perchè ci sono dei fattori critici da considerare. Nel documento presentato alla SEC per la quotazione, sezione fattori di rischio del prospetto informativo, l’aspirante quotata ha affermato che tra gli elementi che più preoccupano c’è la questione dei sandali taroccati insomma delle imitazioni.

Da sempre la società tedesca è impegnata a proteggere la sua proprietà intellettuale messa a rischio da tarocchi che vengono venduti su tutti i mercati a prezzi stracciati. Del resto è noto che le Birkenstock costano (e spesso anche tanto) e in tanti preferiscono la scorciatoia a poco prezzo della merce contraffatta. Il braccio di ferro con i prodotti taroccati, ha affermato la società, non è finito ma al contrario sarà molto lungo. Insomma una criticità che si spera possa restare circoscritta.