chart di trading e ribasso dopo rally in grafico
Realizzi sulle azioni Enel (www.risparmioggi.it)

Fin all’avvio degli scambi le azioni Enel sono finite nel mirino dei venditori. Il sentiment di Piazza Affari non è di certo positivo ma il crollo del 2,6% a quota 8,76 euro che caratterizza l’andamento dell’utility a ridosso del giro di boa delle 13, non può non fare rumore. Perchè le azioni Enel stanno crollando? Cosa spiega vendite così forti sul titolo?

Sono queste le due domanda che accompagnano gli investitori in questa fase di mercato. Perchè se il Ftse Mib cede appena lo 0,2% e la seconda quotata peggiore della sessione di borsa è Recordati con un calo di appena l’1,3%, è chiaro che qualcosa ad Enel sia successa. Il fatto poi che il titolo sia da sempre uno dei più amati dagli investitori italiani amplifica l’effetto del ribasso. Forse anche eccessivamente visto che quando c’è un crollo è anche necessario guardare a quello che è avvenuto nel medio termine per inquadrare meglio la reale portata del ribasso. Questo perchè una cosa è un crollo di un titolo da tempo debole e un’altra è invece un crollo di un titolo fin qui impostato al rialzo.

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Cosa sta succedendo alle azioni Enel: l’inquadramento del crollo

Nessun sell-off sulle azioni Enel ma realizzi si e anche tanti. L’utility ha toccato oggi un minimo intraday a 8,76 euro con forti volumi. A metà seduta i prezzi viaggiano sui minimi di giornata allontanandosi dai quasi 9,1 euro (9,09 euro massimo storico) che erano stato raggiunti appena lunedì scorso. A dimostrazione che il rosso sia da imputare a prese di profitto fisiologiche visto il recente rally, il fatto che ad oggi le azioni Enel, nonostante il forte ribasso, siano comunque in verde del 3% su base mensile. Con la flessione odierna, il titolo torna quindi ai livelli di inizio novembre che sono comunque ben più alti di quelli toccati a fine mese scorso (sotto quota 8,5 euro). Graficamente quindi l’impressione è che le azioni Enel stiano chiudendo il recente movimento che ha portato ai massimi storici.

Tra l’altro non ci sono catalizzatori negativi che possa spiegare questa netta tendenza al ribasso. Nessuna notizia price sensitive, quindi. Eppure nei momento in cui il mercato deve prendere profitto basta anche il più piccolo assist per dare il via ai realizzi. C’è il contesto generale che, stando a quello che si è fin qui visto in borsa, non è positivo per banche utility e poi c’è l’appiglio arrivato dagli analisti di RBC. Gli esperti con una decisione a sorpresa hanno tagliato il rating sulle azioni Enel.

Per RBC le azioni Enel sottoperformeranno il mercato

+25% è l’entità del rialzo messa a segno dalle azioni Enel da inizio 2025; +32% invece il verde anno su anno. I numeri sono impressionanti perchè stiamo parlando di un’utility e non di un titolo finanziario. Le azioni Enel sono inserire in portafoglio perchè sinonimo di stabilità e proiezione nel lungo termine e non certo per obiettivi speculativi. Ad ogni modo dinanzi ad una progressione simile è più che normale che qualcuno tra gli analisti possa iniziare a pensare che lo spazio di rialzo potenziale possa essere agli sgoccioli. Questo è quello che hanno fatto gli esperti di RBC con la loro decisione di tagliare il rating sulle azioni Enel dal precedente sectorperform a underperform.

Gli esperti canadesi hanno una scala diversa rispetto a quella classica che si può trovare tra gli analisti europei. In pratica se fino a ieri la loro view su Enel era neutrale (in linea al settore) ora sono convinti che il titolo farà peggio del mercato (sottoperformerà). L’indicazione è quindi pessimistica. A completare il quadro è poi il fatto che il target price assegnato di 8 euro (più alto rispetto al precedente 7,8 euro) sia più basso dei valori attuali di Enel e quindi non ci sia upside. Insomma per RBC non ci sono spiragli: le azioni Enel sono da lasciar perdere.

Questa comunque è solo la loro posizione che gli investitori stanno usando come pretesto per prendere profitto.

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Una pioggia di upgrade sulle azioni Enel dopo i conti trimestrali

Il fatto che Enel stia crollando semplicemente perchè è arrivata ai massimi storici e che il downgrade di RBC siano solo un assist e non un segnale di allarme, è dimostrato dalla netta prevalenza di un atteggiamento opposta da parte della stragrande maggioranza degli analisti. A seguito della pubblicazione della trimestrale di Enel, infatti, il titolo era stato investito da una raffica di upgrade perlomeno sui target price. In tanti avevano alzato la loro asta da Equita che aveva fissato il prezzo obiettivo a 9,7 euro a ODDO con il suo 9,5 euro fino a Barclays con il suo rating overweight e target price a 9 euro.

Tutte queste promozioni avevano contribuito a consolidare ancora di più la market cap di Enel. Sviluppo naturale visti i risultati messi a segno nel trimestre con un Ebitda salito a 17,3 miliardi e un utile netto a 5,7 miliardi. La ciliegina l’acconto sul dividendo Enel 2026 a 0,23 euro per azione in aumento rispetto a quello di un anno fa. Naturale come il forte rosso di oggi causato dai realizzi.

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