Tolto il velo dall’acconto sul dividendo Unicredit 2026 relativo all’esercizio 2025. Come da tradizione, il consiglio di amministrazione di Piazza Gae Aulenti ha atteso l’approvazione dei conti del terzo trimestre 2025 per stabilire l’ammontare della prima tranche del dividendo e la relativa data di stacco. Oggi quindi azionisti e investitori sanno tutto quello che serve sapere sull’acconto al dividendo Unicredit 2026. Ciò che non sanno, e ci riferiamo a quello che è il rendimento da dividendo (il cosiddetto dividend yield) possono calcolarlo in autonomia (lo faremo noi nei prossimi paragrafi). Ma le delibere del consiglio di amministrazione di Piazza Gae Aulenti in materia di remunerazione degli azionisti non si sono fermate al solo acconto. Dai vertici della banca sono infatti arrivate anche indicazioni sulla politica dei dividendi relativa a tutto l’esercizio 2025 e quindi, visto che l’acconto è stabilito, anche sul saldo sia pure in modo indiretto.
Come è andata? Possiamo già limitarci a dire che quando, in tempi non sospetti e basandosi sulle indicazioni di consensus, avevamo parlato di possibile pioggia di dividendi Unicredit già a novembre, non si eravamo scostati più di tanto.
Acconto dividendo Unicredit 2026: ammontare cedola e data di stacco
Onde evitare fraintendimenti con la solita questione dell’anno che, spesso, quando si tratta di cedole, genera non poca confusione, precisiamo che l’acconto sul dividendo Unicredit viene staccato a novembre 2025 ed è relativo all’esercizio in corso. Tuttavia, quasi per convenzione e facendo riferimento allo stacco del saldo che invece va al prossimo anno, tra gli investitori si tende a parlare di acconto sul dividendo Unicredit 2026 ma, in realtà, è quello di novembre. Insomma si tratta sempre della stessa cosa.
Premesso questo possiamo parlare di numeri. Il consiglio di amministrazione ha stabilito un acconto sul dividendo pari a 1,4282 euro per azione, tutto in cash. Tenendo conto del numero dei titoli aventi diritto, i dividendi totali che Unicredit distribuirà a titoli di acconto ammontano a 2,17 miliardi di euro. complessivo in contanti di 2,17 miliardi di euro. In questo caso non c’è bisogno di ratifica da parte dell’assemblea degli analisti e infatti la cedola va subito in incasso: il 24 novembre prossimo è la data di stacco dell’acconto sul dividendo Unicredit 2026 che poi sarà messo in pagamento dal successivo mercoledì 26 novembre.
E’ andata bene o poteva andare meglio?
Come sempre lo facciamo dire ai numeri. Il 6 novembre 2024, Unicredit staccava un acconto sul dividendo relativo all’esercizio 2024 pari a 0,9261 euro per azione. Quindi l’ammontare del nuovo acconto è decisamente più alto ed è simile al saldo sul dividendo Unicredit 2025 che fu pari a 1,4764€ e venne staccato il 24 aprile 2025.
Gli importi, però, lasciano il tempo che trovano ed è giusto che a parlare siano soprattutto i rendimenti.
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Quanto rende l’acconto sul dividendo Unicredit 2026?
Parliamo di dividend yield per fare fare riferimento a quanto rende la cedola (o frazione di cedola) ai prezzi correnti delle azioni. Il titolo Unicredit ieri ha chiuso a 63,04 euro e quindi il rendimento dell’acconto sul dividendo ammonta al 2,27% lordo. C’è la tassazione dividendi da considerare ma comunque si arriva ad uno yield molto stimolante. Sulla consistenza del rendimento impatta ovviamente la performance delle azioni Unicredit. Il titolo di Piazza Gae Aulenti da inizio anno, ha messo in cassaforte il 60% e ciò assottiglia il rendimento che invece si galvanizza in caso di ribassi.
La politica dei dividendi Unicredit è stata ribadita
Come abbiamo già anticipato ad inizio articolo non solo acconti e date di stacco ma anche riferimento alla politica sui dividendi nel CdA per l’approvazione della trimestrale Unicredit. Qui di novità non ce ne sono state. Piazza Gae Aulenti si è infatti limitata a ribadire le guidance per le distribuzioni sull’esercizio 2025 confermando una guidance pari o superiore 9,5 miliardi di euro. Di questi la banca ha precisato che almeno 4,75 miliardi saranno distribuiti agli azionisti nella forma di dividendo in contanti. Il resto rientra invece nel piano di buyback.
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