azioni Stellantis volatili
Certificato Barclays su azioni Stellantis (www.risparmioggi.it)

Nuova seduta all’insegna della volatilità per le azioni Stellantis che, dopo essere arrivate fino a un minimo intraday a 7,71 euro, hanno smussato il passivo attestandosi a 7,84 euro per poi risalire a 8,1 euro, in rialzo del 2% rispetto a venerdì. La causa dell’alta volatilità è da ricercare nella delusione del mercato per i conti preliminari del primo semestre 2025. In particolare è la perdita netta di 2,3 miliardi di euro ad impensierire azionisti e investitori. Anche se a mezzora dalla chiusura degli scambi il titolo è in verde e la performance mensile è piatta, ci sono i ribassi del 38% da inizio anno e del 58% anno su anno a contribuire a fomentare la paura degli investitori che le azioni Stellantis, già nei prossimi giorni, possano crollare ancora.

E’ davvero questo il destino delle azioni STLA ossia passare da un sell-off a un piccolo rimbalzo per poi crollare ancora? Forse gli investitori stanno sbagliando a porsi la domanda perchè, soprattutto in una situazione così complessa come quella che il gruppo automotive sta affrontando, non è possibile avere garanzie sul fatto che i prezzi sia arrivati al punto di massimo ribasso.

La vera domanda è come proteggersi dalla possibilità che dopo essere scese dai quasi 27 euro di marzo 2024 agli 7,84 euro attuali, le azioni Stellantis possano deprezzarsi ancora fino addirittura a…3,41 euro! La risposta è un certificato molto interessante: l’ISIN XS3062065670 di Barclays.

Emesso dalla banca inglese il 4 luglio 2025, è quotato su EuroNext. Ovviamente con prezzi sotto la pari visto l’andamento deludente delle ultime settimane.

E allora vediamo subito quali sono le caratteristiche di questo prodotto che può trasformare la paura fisiologica per un nuovo crollo di Stellantis in un’occasione di rendimento.

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Certificato ISIN XS3062065670 sulle azioni Stellantis: le caratteristiche

Oltre al sottostante e alla barriera al 40% che garantisce profitti anche in caso di ribassi piuttosto forti, il certificato presenta anche un altro punto di forza: la cedola annuale del 12% lordo (divisa in premi mensili dell’1%). Lo stacco dei premi è subordinato sempre alla barriera al 40%.

C’è poi la possibilità di call prima della data ufficiale di scadenza fissata al 24 luglio 2028: il richiamo anticipato può scattare già a gennaio 2026 nel caso in cui il titolo dovesse superare quota 8,5 euro.

La previsioni sull’andamento dei prezzi sono quindi centrali considerando che lo strike è collocato a 8,53 euro, sotto le attuali quotazioni.

Le azioni Stellantis non possono crollare per sempre

L’incertezza degli investitori circa la possibilità che le azioni Stellantis possano non avere esaurito il ribasso in atto è comprensibile ma non deve indurre a dimenticare che una possibile discesa infinita sia inverosimile. Insomma le azioni Stellantis non possono scendere per sempre (anche se nessuno può dire che il peggio sia passato).

In questo contesto, l’idea di comprare sfruttando l’attuale deprezzamento resta quindi rischiosa. Percorribile ma rischiosa. L’alternativa sarebbero i CFD che permettono di speculare al rialzo o al ribasso senza possesso del sottostante. Ma si tratta di strumenti a leva con un livello di rischio ancora maggiore. Con il certificato ISIN XS3062065670 di Barclays c’è la garanzia di un rendimento mensile dell’1% nel caso in cui i prezzi alle date di osservazione siano sopra 3,41 euro e quella del rimborso del capitale a scadenza (più l’ultima cedola e quelle eventualmente portate in memoria) sempre se la condizione della barriera al 40% dello strike iniziale dovesse essere rispettata (e in caso di mancata attivazione della call).

A proposito di margine di ulteriore discesa delle azioni Stellantis, proprio oggi la società di ricerca Wolfe Research ha ribadito il target price a 6 euro sulla quotata automotive con rating underperform. E’ assodato che Stellantis non brilli (e come potrebbe con la maxi perdita emersa nel primo semestre 2025), tuttavia i 6 euro obiettivo ultimo della discesa dei prezzi sono lontani dal livello barriera del certificato di Barclays e quindi il 12% di cedola annuale è garantito.

Al contrario investendo su azioni STLA reali l’approccio dovrebbe essere a dir poco prudente (sottopesare è la raccomandazione implicita nel rating). Il punto è che con prospettive molto scettiche su potenziali miglioramenti nel secondo semestre 2025, il ricorso a un prodotto protettivo può essere la sola alternativa per non farsi prendere dagli eccessi di panico.

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Questo articolo è stato redatto a solo scopo informativo e non si può considerare in alcun modo un’indicazione operativa. Il sito web non garantisce la correttezza e non si assume la responsabilità sull’utilizzo delle informazioni riportate.