Il crollo delle azioni Stellantis in atto nell’ultima di Ottava determina un netto peggioramento della prestazione di medio e lungo termine della quotata. Con i prezzi solo oggi in ribasso del 5% a quota 8,54 euro, il passivo dell’ultimo mese si allarga al 5,4% ma soprattutto è quello da inizio anno che vola al 32%. Il sell-off in atto sulle azioni Stellantis non risparmia gli ETF che sono maggiormente esposti alla quotata del settore automotive. Tuttavia, come vedremo tra poco, le performance di medio e lungo termine di questi ultimi non solo sono migliori rispetto a quelle delle azioni STLA ma, su alcuni frame, sono addirittura positive.
Gli ETF esposti a Stellantis battono quindi le azioni STLA? Si sicuro reggono meglio l’avverso momento negativo che il settore automotive europeo sta attraversando.
Le ragioni del nuovo del nuovo crollo delle azioni Stelantis
Non si contano i giorni in cui, da inizio anno, le azioni Stellantis sono state travolte dalle vendite con strappi al ribasso che, sommati tra di loro e in assenza di un vero recupero, hanno finito con il compromettere l’andamento dei prezzi da inizio 22025. Se nel 2024 a causare i vari crolli di Stellantis (stiamo parlando di un titolo che anno su anno ha perso il 54% del suo valore) sono stati i profit warning che si sono susseguiti e la crisi al vertice della società di cui è stato massima espressione il dimissionamento anticipato di Tavares) nel nuovo anno le ondate di vendite sono state causate soprattutto dalla spada di Damocle dei dazi Usa.
Per un titolo esportatore molto presente sul mercato automotive americano, un aumento delle tariffe commerciali rappresenta un grosso problema e infatti ogni qualvolta Trump ha semplicemente minacciato l’aumento dei dazi, le azioni Stellantis sono andate a fondo.
Accade questo ad aprile quando i prezzi passarono da 10 euro a neppure 8 euro nel giro di un paio di sedute dopo che Trump annunciò una raffica di dazi contro tutti i partner commerciali e, fatte le dovute proporzioni, sta accadendo la stessa cosa oggi in scia ad una possibile lettera all’Unione Europea con cui gli Usa fisseranno le nuove tariffe (aumentate).
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9 ETF con le azioni Stellantis a oltre il 3% di peso
Dalle azioni reali Stellantis agli ETF a maggiore esposizione.
Sopra la soglia rilevante del 3% ne possiamo trovare ben 9 (parliamo di fondi UCITS che possono essere acquistati dagli investitori italiani). Tuttavia solo tre vedono Stellantis ad oltre il 4% di peso, in nessuno il gruppo automotive figura a doppia cifra.
Due degli ETF con la maggior esposizione sono “fratelli”. Ci riferiamo agli ETF iShares STOXX Europe 600 Automobiles & Parts UCITS di cui c’è la versione ad accumulazione e a distribuzione che sono separate tra loro da un abisso nell’AUM. Il terzo incomodo è l’ETF di Amundi che ingloba i titoli azionari italiani in base al filtro ESG. Sempre di Amundi, ma con Stellantis sotto al 4%, è l’ETF con le maggiori dimensioni in assoluto (Amundi FTSE MIB UCITS Dist con un AUM ad oltre 520 milioni e le azioni STLA a pesare per il 3,2%).
I 3 ETF in assoluto più esposti alle azioni Stellantis
Con una market cap pari ad oltre 24 miliardi di euro, è ovvio che le azioni Stellantis marchino gli ETF che le seguono attraverso gli indici replicati. Il peso però è differente.
In assoluto gli ETF iShares STOXX Europe 600 Automobiles & Parts UCITS ad accumulazione e a distribuzione dei dividendi sono quelli in cui Stellantis è più pesante: 9,56% in entrambi i casi. I due prodotti sono molto diversi tra loro. L’ETF ad accumulazione (Ticker EXHG) ha una dimensione di appena 19 milioni di euro, quello a distribuzione delle cedole (Ticker EXV5) di 188 milioni di euro. Ancora il primo ha un TER dello 0,41% e il secondo dello 0,46%.
Ci sono poi le caratteristiche in comune a partire dall’indice replicato che è lo STOXX Europe 600 Automobiles & Parts a sua volta focalizzato sul settore europeo dell’auto e dei ricambi. In entrambi i casi poi le partecipazioni sono sempre 12 con Stellantis che svetta al quinto posto nella lista dei pesi battuta dalla rivale Mercedes ma anche da Ferrari che risulta essere la prima partecipazione con un peso del 25,3%.
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Capitolo performance: la versione a distribuzione dell’ETF (EXV5) da inizio anno ha registrato un rendimento positivo del 2,45%, livello che cala all’1,24% su base mensile; +2,56% da inizio e +1,27% per il EXHG. In entrambi i casi i risultati sono fin qui stati migliori rispetto a quelli delle azioni Stellantis.
Il terzo ETF con esposizione superiore al 4% su Stellantis è Amundi Italy MIB ESG UCITS (Ticker FMI). Prodotto a replica fissa, segue l’indice MIB ESG che a sua volta propone titoli italiani filtrati a seconda dei criteri ESG. Prodotto ad accumulazione, vanta 37 partecipazioni con Stellantis al sesto posto con il 4,84%. Il TER è più basso rispetto a quello dei precedenti fondi fermandosi allo 0,19%, i dividendi sono accumulati e reinvestiti nell’ETF stesso. Da inizio anno l’ETF FMI ha registrato un rendimento positivo di quasi il 23% ma nell’ultimo mese è rimasto piatto. La maggiore esposizione dell’ETF a azioni come Unicredit e Intesa Sanpaolo (rispettivamente pesi del 13% e del 12%) fa la differenza.
Azioni Stellantis VS ETF esposti a Stellantis: non c’è confronto
In una fase molto incerta per le azioni Stellantis come quella in atto da mesi (il titolo, secondo i conteggi di MarketScreener vanta un rating medio a hold sulla base delle 25 coperture in atto (pesantissima presenza anche di due sell), gli ETF che seguono indici in un Stellantis è presente ma con un peso più basso rispetto alle più importanti partecipazioni, reggono e performano meglio. L’acquisto diretto di azioni STLA offre si un maggiore margine di upside ma, come sempre accade nel raffronto con i fondi, presenta anche un maggiore rischio.
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